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Chiocciola all'attacco senza conoscere il passato

Onorandino e capitanino della Chiocciola hanno messo in piedi un vero attacco di guerriglia contro Palazzo, individuando in Gianluca Pocci (il Poc bravo bravo secondo la nostra Redazione) e Giuseppe Incastrone gli obiettivi su cui lanciare le frecce velonose.

Onorandino e capitanino della Chiocciola hanno ricalcato le recenti orme del passato, scimmiottando gli atteggiamenti della Tartuca. Evidentemente Onorandino e capitanino della Chiocciola non hanno particolare dimestichezza nel ricordare il recentissimo passato.

Vale la pena di riportare alla memoria ciò che avvenne nel dicembre 2015 quando Brunetto nostro dovette pensare a sostituire Suor Palio, andata in pensione, nell'ufficietto del Palio. Contrariamente a tutte le aspettative, che indicavano del collo come candidato unico, Brunetto si dirottò verso Senio Corsi che fino al 2014 era stato onorandino della Chiocciola.

La Tartuca, con Poc che era già mangino, si inalberò e chiese delucidazioni a Brunetto nostro. Contemporaneamente esplose sul caso Corsi (Frate Palio per la nostra Redazione) una strumentalizzazione politica senza precedenti nei confronti del personale di Palazzo. Infatti, Paolinoooo (ancora nelle vesti di assessore delegato) a spada tratta ed ispirato dai familiari tartuchini riuscì a coordinare nientemeno che l'eterno Cicione (alias Polifemo) con la presentazione, addirittura, di una mozione contro Senio Corsi. Al termine dell'articolo riproponiamo i nostri articoli di quel lontano dicembre 2015.

Nell'occasione ci siamo schierati con Corsi e questa volta, a causa dello scimmiottamento chiocciolino, dobbiamo "allearci" con Pocci, l'eterno Poc dai tempi di izyno.

Sono opportune alcune precisazioni. Pocci è attualmente, oltre che dirigente effettivo di Palazzo, anche vice-segretario generale ed è certo che per la sua nomina il sor Demossi non è assolutamente legato a chiedere pareri all'esterno di Palazzo; di conseguenza la polemica chiocciolina non ha basi concrete su cui basarsi. Al di là se Pocci sia o meno bravo nell'incarico, non comprendiamo le attuali rimostranze nei suoi confronti vista la sua presenza attiva in Contrada (ha fatto parte della commissione elettorale che ha proposto l'elezione di Rugani); rimostranze che sarebbero dovute emergere molti mesi prima.

Allo stato attuale intravediamo solo una strumentalizzazione di natura contradaiola e, forse ma proprio forse, alimentata per attenuare gli abbai che si sono alzati quando San Marco ha fatto: uno (Pocci) più uno (Incastrone) uguale dominio tartuchino. Più che altro quando è emerso il nome di quest'ultimo la Contrada sembra essersi svegliata coinvolgendo anche Pocci.

Ora, che Sunto difenda Pocci fa anche sorridere; di fonte, però, ad un veemente attacco, senza basi costruttive e per di più ricalcando le stesse orme di piagnistei, non possiamo certo far finta che anche il sole possa sorgere a ponente.

Su Incastrone, come si vedrà in altra parte, siamo più che certi che la scelta del sor Demossi vada oltre ogni confino contradaiolo e qui si torna alla "separazione degli interessi". Le Contrade hanno un solo interesse ed obiettivo: vincere. Il Comune, con tutta la sua struttura, non si focalizza sulla vittoria bensì su quell'aspetto della salvaguardia del cavallo senza la quale non esisterebbe alcuna vittoria.

Incastrone dà le massime garanzie a Palazzo in una fase, quella del Fallimentone, che non può relegarsi a favoritismi di sorta. Incastrone ha la conoscenza per far funzionare il "giochino" e se Palazzo con Roghi (era Piccini) era riuscito a trovare la strada giusta, adesso con Incastrone l'ha perfezionata alla grande.

Sia Incastrone che Calamassi, che ha la Chiocciola nel cuore, sono al servizio di Palazzo in questa fase che precede l'arrivo del nuovo inquilino di Palazzo e che dovrà prendere atto della loro professionalità al servizio della Festa.

Il comunicato della Chiocciola (ovviamente non inoltrato alla nostra redazione) è da considerarsi completamente gratuito e anacronistico, nonché scimmiottesco: di inopportuno c'è proprio questo comunicato. Forse l'onorandino della Chiocciola avrebbe fatto molto meglio ad evidenziare di fronte all'intera città l'assoluto silenzio, da cappa massonica, che ha circondato gli altri 16 colleghi in occasione della sentenza della Corte d'Appello di Firenze sui confini; scimmiottare azioni da piagnisteo del recente passato non è apparso un passaggio indovinato.

Questi alcuni degli articoli scritti nel 2015  quando Senio Corsi venne attaccato dalla Tartuca e da Cicione: 9 dicembre; 17 dicembre; 21 dicembre; 28 dicembre. Il fatto poi che Corsi, non avendo il "grado amministrativo" per firmare gli atti, doveva ricorrere al suo dirigente di riferimento (Betti) è un aspetto che non interessa la questione trattata.

27 febbraio 2022