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Le sentenze di primo grado una per una La censura all'Istrice è già stata analizzata in altra occasione, per cui adesso appare necessario focalizzare i gravi errori commessi da Rosadè e Apostolo per quanto riguarda la posizione del sardo-tedesco. Nel "riassunto" di ciò che a sua difesa il sardo-tedesco ha scritto troviamo solo un unico passaggio: "impossibilità, al momento dell'abbassamento del canape, di collocarsi nella posizione assegnatagli ... trovando quale unico spazio il primo posto. Quanto sopra si verificava ... anche a causa di un muro composto dalle Contrade Onda, Oca e Lupa". Nient'altro, ma, come al solito era prevedibile aspettarsi, Rosadè e Apostolo si sono inventati, praticamente nella fantasia amministrativa dell'Istituto Giuridico radicato nel Diritto Paliesco, la motivazione che ha prodotto l'ammonizione al sardo-tedesco. Piccolo passo indietro. Al fantino era stato richiesto ufficialmente di discolparsi per "essere, al momento dell'abbassamento del canape, partito con il cavallo [NdR e non con il motorino] dal primo posto anziché dal posto assegnatogli dall'ordine della mossa". Quindi un semplice cambio di posto dal secondo al primo. Come, al contrario, hanno basato la motivazione dell'ammonizione la coppia Rosadè-Apostolo? Questi due fenomeni, perché tali sono, hanno scritto: "dalla visione del filmato ... che, nonostante i tentativi di ostacolo posti in essere dalla Contrada della Lupa e dalle altre contrade, il fantino ... dell'Istrice, dal minuto 43,00 circa, è rimasto fuori dallo schieramento in prossimità del verrocchino al fine di trovare la posizione più favorevole per effettuare la partenza avvenuta al minuto 46,00 circa". Eccoci di fronte ad una falsificazione vera e propria di un atto amministrativo pubblico. Si chiede al sardo-tedesco: "discolpati per essere partito dal primo posto"; gli si risponde con un altro addebito mai formulato: "sei stato 3 minuti al verrocchino per trovare la posizione più favorevole". Insomma si chiede picche e si risponde fiori, come già avvenuto lo scorso anno per lo Zeddino; ovvio che il sardo-tedesco non poteva discolparsi pr questa "aggiunta" di contestazione. E' evidente che se al momento della richiesta di discolpe del 18 ottobre i fenomeni Rosadè e Apostolo avessero formulato l'addebito così: "sei partito dal primo posto ed hai gironzolato al verrocchino in attesa della situazione più favorevole"; il sardo-tedesco poteva presentare ben altra argomentazione nelle sue discolpe. L'era della giustizia paliesca della Nippa, attraverso i suoi stretti collaboratori, parla un linguaggio molto diverso dalla trasparenza amministrativa. Adesso, per evidenziare la sciatteria in cui è caduta dal 2023 la giustizia paliesca, occorre aprire una piccola finestra che, probabilmente è sfuggita agli avvocati del sardo-tedesco. Se si mettono a confronto ciò che è stato scritto nelle ordinanze sanzionatorie di Lupa, Dinopes e sardo-tedesco, ci troviamo di fronte ad un quadro che suggerisce una domanda: ma perché è stato sanzionato il sardo-tedesco, anziché essere mandato assolto? Leggiamo insieme ciò che ha scritto e motivato Rosadè, facendolo firmare all'Apostolo. Nella pratica questi due fenomeni avrebbero scritto le discolpe al sardo-tedesco che, comunque, si è ritrovato ammonito. Nello schema che segue il capolavoro dei due fenomeni:
In conclusione, Rosadè ha scritto le discolpe al sardo-tedesco per poi inventarsi un atteggiamento che non era stato contestato ed arrivare all'ammonizione. Ci chiediamo, senza un filo di polemica, cosa ci attende per i prossimi sei Palii della gestione della Nippa. Altro che l'invenzione di Rosadè sull'Istituto Giuridico radicato nel Diritto Paliesco! 18 novembre 2024 |
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