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Meglio un pronunciamento del TAR piuttosto che interpretare senza conoscenza La questione collegata all'accesso degli atti stabilito con la legge nazionale 241 poteva con semplicità non tornare di moda nell'ambiente paliesco solo se Rosadè si fosse attenuto, oltre ai precedenti anche recentissimi, solo a ciò che afferma il co. 3 dell'art. 92: «Le Contrade ... hanno ... diritto di consultare ... e di estrarre copia ... per tutto quanto è connesso e collegato all'addebito formulato». Rosadè ha commesso l'errore di leggere le norme solo con l'occhio dell'avvocato, creando un pericoloso precedente che può essere risolto solo ... tornando indietro. Un'attenta osservazione delle carte del passato, da parte di Rosadè, avrebbero facilmente individuato la strada da seguire che, non a caso, è sempre stata la stessa fino dal 1979. In quell'occasione, con tanto di sentenza del TAR, l'Oca aveva fatto da apristrada nella ricerca della completa documentazione paliesca ottenendo risposte negative da Palazzo e da Firenze. Se la questione dovesse nel futuro mettere in difficoltà Palazzo, allora sarebbe auspicabile un altro intervento del TAR anche se va sottolineato che davanti ad un diniego vengono a mancare i giorni necessari per il pronunciamento del TAR stesso. 29 ottobre 2024
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