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La Nippa non è proprio dell'Istrice: l'occasione per dimostrarlo Per la Nippa è la stagione della svolta; la sua credibilità paliesca passa inevitabilmente dal confezionamento delle sanzioni da parte dell'Apostolo, il quale non è di certo colui che gestisce il gioco del Palio. L'appartenenza diretta della Nippa alla Contrada dell'Istrice costituisce, con gli addebiti di agosto, un handicap per la stessa e di non lieve riflesso. C'è il concreto rischio che la Nippa, per non essere tacciata di favoritismi verso Camollia, agisca all'incontrario favorendo l'Apostolo per un esame bonario della posizione di Dinopes e, di conseguenza, della Lupa. L'errore plateale sarebbe proprio quello di procedere con ammonizione (per l'Atzeni) e censura (per l'Istrice) e di valutare più leggermente la posizione della Lupa. Va evidenziato, comunque, che l'aspetto del tondino, come analizziamo in altra parte, debba essere cancellato dal quadro sanzionatorio soprattutto per l'imbrodolamento di Rosadè che ancora non ha appreso a pieno regime le norme regolamentari. La Nippa è dell'Istrice, ma soprattutto è Sindaco della città ed è lei che deve gestire il Palio in tutte le sedi amministrative, governative, civili e penali. Solo lei, non certo un Apostolo che da un momento all'altro, coadiuvato da Rosadè, potrebbe inventarsi il colpo a sorpresa come fece lo scorso anno con lo Zeddino. All'eventuale mano "parzialmente dura" verso Istrice e Atzeni, non può certo corrispondere una mano leggera verso Dinopes e Lupa, poiché 12 mesi fa la rivalità tra Aquila e Pantera produsse un Palio di squalifica per la prima e un "ingiustificato" numero di Palii per Pusceddu. Dinopes e Lupa rischiano la squalifica e non certo per il tondino, ma per il comportamento tenuto tra i canapi come le immagini televisive, messe a confronto con il Pusceddu dello scorso anno, dimostrano. 28 ottobre 2024
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