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Gli articoli che richiedono correzioni [2] Dopo il primo intervento sulla modifica o revisione degli articoli del Regolamento, ecco come potrebbero essere modificati gli altri in successione. Articolo 5 Si tratta dei diritti delle Contrade che, partecipando allo straordinario, non perdono alcunché sugli ordinari. L'articolo, come avviene dal 1949, non necessita di alcun ritocco. Articolo 6 Qui è necessario, al contrario, un confronto abbastanza approfondito per la riscrittura di tutti i quattro commi che lo compongono. A livello storico ci troviamo di fronte ad un ennesimo ribaltamento della storia, poiché l'allegro legislatore del 1949 si è inventato il Bando "di Biccherna del dì 21 gennaio 1720 (stile senese)" per sostenere che la partecipazione al Palio è, da parte delle Contrade, volontaria. Il bando del 1720 è quello dei confini, mentre quello che limita la partecipazione a 10 è del 1721. Errori storici che non possono essere ulteriormente tollerati. Una concreta discussione dovrà essere fatta sul comma 4, poiché se le Contrade sono libere di partecipare al Palio non possono poi essere costrette dal Comune a prendervi parte. Il comma merita un opuscoletto di Sunto (tempi permettendo). Articolo 7 R2ecentemente ritoccato nell'era demossiana, l'articolo richiederebbe ancora altre puntualizzazioni. Da rileggere nel frattempo la storia sugli Ispettori di Pista. Articolo 8 Il divieto di organizzare concorsi a premi sul Palio apre, in questo articolo, il conflitto con il Citipi, il quale abusivamente si definisce "tutore" del Palio. La tutela della Festa spetta solo al Comune di Siena e di conseguenza è Palazzo che deve dire tutto ciò che non è permesso sotto il termine "Palio". Una sostanziale modifica è opportuna, ma solo per far capire chi abbia l'unica parola in merito. Articolo 9 Il comma 2 appare superato dalla costituzione nel 1981 del Citipi, il cui unico scopo statutario riguarda l'uso dei colori, stemmi e quant'altro delle 17. Va di conseguenza abolito, così gli onorandini acquisiscono più sicurezzza. Articolo 10 L'articolo è completamente da abolire. Riguarda l'intromissione del Comune sugli affari interni delle Contrade attraverso la nomina di un "commissario". Problematiche quelle contenute nell'articolo che non possono essere tolte dalla soprintendenza degli onorandini, ai quali spetta ogni decisione nel merito. Eppoi, nella società attuale l'articolo è proprio un'offesa alla vita contradaiola. 25 settembre 2024 |
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