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L'offesa alla città porta la firma della Nippa

Cancellare senza alcuna valida motivazione il Corteo delle Patacche non può che richiamare la precisa responsabilità della Nippa sulla questione. Se la città esce offesa dalla decisione, la firma non può essere quella della Nippa.

Vero che all'interno di Palazzo la Nippa non è stata aiutata da nessuno che fosse a copnoscenza della storia el Palio, ma questa labile giustificazione non assolve la Nippa dalle precise responsabilità che un Sindaco deve avere.

Troppo semplice, ed anche troppo comodo, pensare di risolvere la questione generalizzando le responsabilità: i tempi organizzativi devono essere dettati da chi ha la massima responsabilità nel condurre ed applicare le regole del gioco, quindi la Nippa senza alcun tipo di giustificazione.

Il grossolano errore messo in atto ha fatto precipitare il Palio alla stregue di uno scimmiottamento, allorché le regole vengono inventate lì per lì. Ma nel Palio le regole esistono e sono ben chiare; basta conoscerle e, soprattutto, saperle applicare.

La paurosa dichiarazione della Nippa fatta ai microfoni de La7 («Per consuetudine non è una norma scritta, una volta che il corteo storico la passeggiata storica è cominciata eravamo già a due-tre Contrade che avevano già fatto l'accesso sul tufo l'uso è quella di non ripeterla il giorno dopo e anche questo è un vero peccato perché anche il corteo storico non è un orpello non è una rievocazione ma scandisce il tempo del Palio, anticipa il tempo della corsa») scandisce inesorabilmente l'assoluta impreparazione della Nippa nel dirigere un gioco che ha precise regole e tempi di svolgimento ben scanditi.

L'ignoranza non è in alcun modo giustificabile; la Nippa se ne faccia una ragione.

19 agosto 2024