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Tuffo fermo e bloccato con la Brambillotta

Una semplice tragedia per la Brambillotta, a conferma che sulle onde del populismo animalaio le boccate in terra sono sempre all'ordine del giorno.

Ciò che è avvenuto questa settimana in Commissione Giustizia rende perfettamente l'idea dell'assoluta e inopportuna fretta temporale, con cui si è voluto pressare sui contenuti del testo.

Le responsabilità vanno attribuite al fratellino presidente della Commissione, Maschio, che ha dato ampia prova della sua insufficienza a gestire i lavori.

Vanno ricordate le sue parole in occasione delle sedute (qui per rileggere con attenzione i vari collegamenti ai verbali) attraverso le quali il pressapochismo dettava legge.

Allora, in questa settimana la Brambillotta si è vista annullare la seduta di martedì e cancellare completamente quella di ieri; mentre mercoledì c'è stata una specie di colpo di grazia per lei e la sua fretta di approdare all'Aula della Camera.

Maschio, con la coda tra le gambe, ha dichiarato: "si è preso atto che non vi sono le condizioni per concludere l'iter del provvedimento in tempo utile rispetto alla previsione di avviare l'esame in Assemblea entro lunedì 25 marzo ... e sarà sua cura rappresentare alla Presidenza della Camera la necessità di rinviare l'avvio dell'esame da parte dell'Assemblea".

Il carico di picche, poi, ce l'ha messo il Vice Ministro Sisto presente alla seduta: "il mio dicastero non ha ancora potuto acquisire i pareri da parte del Ministero dell'economia sulle proposte emendative in discussione, elemento essenziale per concludere l'istruttoria tecnica".

Una lacrima solcava il volto della Brambillotta. La prossima settimana si ricomincia; speriamo anche no.

22 marzo 2024