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Veramente clamoroso: il legislatore ha debordato dalla legge Per essere emesso, un decreto legislativo, che ha valore di legge in quanto richiede l'approvazione delle Commissioni di Camera e Senato, deve riferirsi esclusivamente alla legge delega che gli conferisce tutti i poteri necessari. Allorché i principi della legge delega vengono stravolti si parla di eccesso di delega, in quanto il legislatore del decreto legislativo è andato oltre i limiti spingendosi in settori che non erano autorizzati e non gli competevano. In parole povere si parla di azione che deborda la legge. E' successo così che il decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, quello del "cavallo atleta", e che ha come rubrica: "Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019 n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionali e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo" abbia, in termini semplici, debordato. La legge n. 86 del 2019 è una legge delega, perché demanda al Governo le "disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive" e l'articolo 5 sopra richiamato prevede la "Delega al governo per il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché del rapporto di lavoro sportivo". Basterebbe solo il titolo dell'articolo per far capire subito che il Palio non può rientrare dentro il concetto di "enti sportivi professionistici e dilettantistici", poiché il Comune di Siena non è che un Ente Locale e nulla ha a che vedere con sport professionistici o dilettantistici. Ma c'è di più, molto di più, tra gli argomenti che hanno fatto debordare il legislatore. Nella legge delega n. 86, l'articolo 5, il suo primo comma, che è alla base della delega al Governo, contiene ben 12 punti e l'ultimo, l'"n", è dedicato al cavallo. Sentite cosa recita la legge: " Allo scopo di garantire l'osservanza dei principi di parità di trattamento e di non discriminazione nel lavoro sportivo, sia nel settore dilettantistico sia nel settore professionistico, e di assicurare la stabilità e la sostenibilità del sistema dello sport, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi di riordino e di riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di disciplina del rapporto di lavoro sportivo, secondo i seguenti principi e criteri direttivi: ... n) riordino della normativa applicabile alle discipline sportive che prevedono l'impiego di animali, avendo riguardo, in particolare, agli aspetti sanitari, al trasporto, alla tutela e al benessere degli animali impiegati in attività sportive". Quindi discipline sportive che prevedono l'impiego di animali; il Palio non ha nulla a che vedere con la disciplina sportiva ed anche lo status del fantino, come è stato ben specificato in una sentenza del 2007, nulla a che vedere con il concetto di sport. Torniamo all'eccesso di delega da parte del legislatore che ha scritto il decreto legislativo m. 86 del 2019. Come è stato più volte evidenziato da queste pagine, mentre il "cavallo atleta" è contemplato nell'art. 22, l'art. 24 è destinato alle "Manifestazioni popolari pubbliche e private con impiego di equidi", modificato ben due volte da successivi decreti legislativi (n. 163/2022 e n. 120/2023). L'articolo 24 non rientrava nei compiti del legislatore che, appunto, ha debordato dai limiti delineati dalla legge delega e contenuti, come abbiamo visto in precedenza, nel punto "n" dell'art. 5 della legge 86 del 2019. La situazione è semplice e chiara: il decreto interministeriale, a cui stanno lavorando tre Ministeri entro il 31 dicembre, sarà un decreto che, una volta impugnato, verrà dalla Corte Costituzionale dichiarato illegittimo e privo di efficacia perché il legislatore si è spinto oltre i confini stabiliti dalla legge n. 86. Adesso alla Nippa non resterà che verificare l'autenticità delle normative che abbiamo citato; poi studiare assieme al principale referente, Michelotti; i passi da compiere; infine farsene una ragione: c'è solo il TAR Lazio che potrà dare definitivo respiro al Palio. 25 settembre 2023
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