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Prefetto faccia massima attenzione

Sappiamo, grazie a Lauretta, che oggi alle ore 16 il Prefetto incontrerà De Mossi con l'obbiettivo esclusivo di ottenere "qualcosa" che, concretamente, il Prefetto non potrà mai assecondare.

Non è dato sapere se il Prefetto abbia ricevuto una telefonata, o sollecitazione, dal legaiolo Molteni, uno dei tanti "principali" del Prefetto; non è dato sapere neppure se De Mossi porterà i saluti di Molteni. E' dato sapere, invece, cosa vuole ottenere De Mossi.

E qui il Prefetto deve fare massima attenzione a non cadere nella buacea.

De Mossi sa perfettamente che non può ottenere fantomatiche deroghe al decreto 105; sa inoltre che sta perdendo la faccia, per l'ennesima volta, di fronte al mondo contradaiolo visto che si è alleato con l'onorandone. De Mossi sta studiando le mosse per riparare alla sua totale confusione in materia.

Ecco allora l'ultima sponda cui approdare: il no del Prefetto già da oggi, oppure la ferma e risoluta esigenza della legge, quindi del decreto 105.

De Mossi potrebbe anche accontentarsi, perché così uscendo per il consueto TG, attorniato dai discepoli, può oggi dichiarare "Il Governo nega ogni possibilità che ho prospettato con cura e meticolosa attenzione; io mi trovo con le mani legate"; una formula semplicistica che lo potrebbe portare a sorridere per 156 giorni in città.

Ma se il Prefetto ....

Ecco se questo pomeriggio il Prefetto, come più volte evidenziato da queste pagine, rimanesse in silenzio per aspettare semplicemente le mosse ufficiali che devono arrivare prima da Palazzo (Giunta), poi dalle 14 Contrade e nuovamente da Palazzo (Consiglio)?

Già, perché la problematica galleggia sull'esistenza o meno del Palio fantasma. De Mossi questo Palio lo dà per scontato, perché non conosce, come l'onorandone, il Regolamento del Palio. Non vuole attivare tutta la procedura relativa alla sua effettuazione perché ne conosce ampiamente l'impossibilità, ma vuole che sia il Prefetto a negarne l'opportunità.

A nostro avviso farebbe bene il Prefetto a pronunciare solo ed esclusivamente sul Palio in essere, cioè dopo il pronunciamento del Consiglio comunale, poiché è troppo facile (per De Mossi) anteporre il carro ai buoi.

Non si riesce a comprendere, visto che De Mossi insiste al riguardo, come il Prefetto possa concedere deroghe che spettano al Governo, neppure al Ministero dell'Interno. E qui si torna alla buacea.

Molto semplice, a nostro avviso, che il Prefetto chieda a De Mossi l'inizio dell'iter per avere sulla carta l'esistenza "vera" di un Palio; poi decidere sui passi da effettuare.

Se il Prefetto seguisse questa strada, per De Mossi si aprire il baratro nel quale sprofondare assieme all'onorandone.

Che bello, però. Non distruggeteci il sogno!

14 agosto 2021