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Attento Prefetto alla buacea

In Italia la chiamano buca cieca, a significare una buca profonda abbondantemente ricoperta di frasche, che serve per catturare la selvaggina; a Siena si chiama buacea, per far prima.

Ed è qui che il Prefetto sta per cadere domani allorché incontrerà De Mossi, il quale, nel frattempo, ha scavato una profonda buca e il sottosegretario del Viminale Molteni ha ricoperto con abbondanti frasche.

De Mossi punterà su due direzioni: o avrà via libera, pur con tante limitazioni, per il Palio fantasma; oppure otterrà un netto diniego dal Prefetto, potendo così uscire rinfrancato e scaricare tutte le responsabilità sugli organi statali per la mancata effettuazione del Palio fantasma.

La seconda soluzione è quella che permetterà a De Mossi di non ritrovarsi di fronte ad una nuova cenciata paliesca e di poter, allargando le braccia, sostenere nei suoi TG e circondato dai discepoli "Visto? Non è colpa mia".

Qui, caro Prefetto, arriva la buacea, ma molto semplice da evitare.

Contrariamente a quanto avviene negli scimmiottamenti d'Italia, dove le date di effettuazione non sono rituali ma appartengono alla casualità del momento (anche se a maggio De Mossi ha cercato di effettuare un copia-incolla trasformatosi in un liscio-busso), Siena è un'altra realtà; l'unica realtà.

Ciò che non deve trarre in inganno Prefetto e Questore è il piagnisteo di De Mossi nel riproporre altre realtà di corse che sono lontane miglia dalla nostra città murata.

A Siena, nonostante De Mossi, ci sono precise regole da seguire per mettere in piedi il Palio fantasma, che fa emozionare tanto tanto De Mossi. Finché non c'è il pronunciamento del Consiglio Comunale non c'è alcun Palio e qualsiasi ipotesi rappresenta pura fantasia e folklore.

Ecco il punto che il Prefetto deve domani focalizzare e prospettare a De Mossi. C'è il Palio fantasma, o la sua data? No non c'è; quindi non si possono delineare i segmenti di protocolli (del resto già esistenti) per il contenimento della diffusione del virus che ieri in Toscana ha toccato quota 867.

Senza la certezza che esista l'evento, come potrebbe il Prefetto, secondo il verbo dell'asse De Mossi-Molteni, disporre e garantire le azioni necessarie per applicare la normativa contenuta nel decreto 105 e senza sapere, tra l'altro, se la Toscana passerà di colore giallo?

Gli altri scimmiottamenti si muovono senza regole radicate; lo fanno a casaccio alla maniera della filosofia dei quattrogionisti. Una filosofia che piace molto molto a De Mossi.

L'intervento del Prefetto può arrivare solo dopo che il Consiglio comunale ha dato il via libera, solo allora è possibile istituzionalmente pensare a come applicare il decreto 105 in Piazza del Campo.

13 agosto 2021