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O due Palii o niente

Mentre alcuni scimmiottamenti, senza storia e senza precise scadenze, hanno pensato di spostare immediatamente le date dei loro appuntamenti folkloristici, giunge sul tavolo dei rinvii anche la notizia del rinvio roboante del Carnevale di Viareggio, che da febbraio va a settembre-ottobre.

Se si considera che Siena poteva essere prima al mondo nell'assumere analoghe iniziative, sia nel rispetto delle vittime da coronavirus, sia per la serietà che avrebbe mostrato in merito alla gravità del perdurare della pandemia, ci si chiede se De Mossi abbia effettivamente intenzione di violentare le norme regolamentari pensando di mettere in piedi il "Palio del perdono".

Perdono perché, con uno straordinario ad hoc, assieme alle patetiche frasi sulla nascita sociale e così via, De Mossi è intenzionato a sovvertire ogni regola del Regolamento come vediamo in altra parte.

La spinta della filosofia quattrogiornista, pronta a sfidare ogni logica che limita gli assembramenti, si mette in contrasto, per l'ennesima volta, con le dichiarazioni dello stesso De Mossi, che il 22 dicembre, ai microfoni di SienaTV, ha ribadito che, senza la presenza del Popolo, non può esserci Palio. Affermazione che, comunque, non significa la rinuncia di De Mossi a disputare lo straordinario del Perdono.

De Mossi, che si ostina a pensare che le norme del Regolamento possono essere adeguate alle personali interpretazioni, deve focalizzare molto la sua attenzione sulla legittimità dei suoi eventuali atti.

E per legittimità vengono subito alla mente gli interessi delle 10 in attesa di un'estrazione anomala per Provenzano: sei Contrade che andranno a fare compagnia al canape con Montone, Istrice, Leocorno e Lupa. Di conseguenza la stessa legittimità deve essere garantita per agosto che, per le considerazioni strategie e non solo, tiene nella dovuta considerazione, per cavalli e fantini, del risultato di luglio.

Quindi è praticamente impossibile che De Mossi possa ignorare, anche da una sua angolazione professionale, la legittimità di chi possiede sacrosanti diritti.

Lo straordinario del Perdono non potrà essere disputato perché o prima si corrono i due Palii ordinari, oppure non si corre nulla anche per il 2021.

Certo De Mossi è continuamente in contatto con il professor Rappuoli, ma ignorare gli "avvisi" di un altro professore, Montomoli, è paragonabile al concetto della tutela del Palio: ci penso io.

Il 30 maggio il distanziamento sociale, anche con l'intervento del professor Rappuoli, non verrà cancellato da qualsiasi tipo di farmaco o vaccino, perché, come sostiene il professor Montomoli, starnuti ravvicinati, abbracci, carezze, baci e quant'altro saranno ancora banditi. Così, anche se si dovesse attuare il comma 1 dell'art. 20.

Motivo per cui il Palio di Provenzano non potrà essere disputato il 2 luglio; ma se De Mossi vorrà farlo disputare a settembre e ad ottobre quello di agosto, come propose arbitrariamente e seguendo la filosofia paliesca del quattrogiornista, nel 2020, dovrà modificare il Regolamento del Palio, copiando ovviamente le "idee Sunto".

Quindi: o De Mossi convoca rapidamente la Commissione di Revisione del Regolamento, oppure può solo limitarsi nel continuare ad illudere il mondo contradaiolo.

Se non viene modificato, come suggerito da Sunto, l'art. 102, inserendo il comma c) o l'art. 102-bis, De Mossi non ha alcun potere legittimo di spostare a suo piacimento le date dei Palii ordinari secondo la filosofia del quattrogiornista o del motto "A Siena si fa come ci pare".

C'è solo da ricopiare, alla svelta, le "idee di Sunto", anche perché l'ufficietto, al di là dei banalissimi copia-incolla come è avvenuto per il Fallimentone 2021, non può andare oltre ... con estrema semplicità.

6 gennaio 2020