SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

De Mossi va verso il secondo tempo della pandemia

La recente intervista che De Mossi ha rilasciato al Corriere di Siena e La Gazzetta di Siena ha anticipato il via al Fallimentone 2021, ma, allo stesso tempo, ha creato quelle condizioni di attesa paliesca che, con maggiore serietà istituzionale, non avrebbe dovuto lanciare.

De Mossi si proietta così verso il secondo tempo della pandemia targato 2021, facendo trapelare la possibilità, grazie agli studi del professor Rappuoli, che l'attività paliesca possa svolgersi regolarmente.

Evidentemente De Mossi non ha fatto tesoro dei passaggi che si sono registrati nel 2020, per cui ci sarà proprio da divertirsi.

La situazione con i decessi, che porteranno alle soglie dei 50 mila nel mese di giugno, è talmente drammatica che pensare alla "normalità paliesca" rappresenta un affronto. Dalla costellazione delle notizie che ci bombardano nel quotidiano si possono avanzare ipotesi che solo nel novembre 2021 potremo respirare serenamente grazie a vaccini e cure. Ma novembre 2021 significa il "salto del fiocco" per i Palii 2021, per cui da De Mossi ci si attende, attraverso interviste mirate, una posizione ben più concreta rispetto alle instabili speranze di interventi divini.

La data limite del 1 marzo 2021, come già evidenziato da queste pagine addirittura nello scorso agosto, resta come punto di svolta in occasione del quale De Mossi non può continuare ad illudere la popolazione contradaiola, quella quattrogiornista e, infine, quella commerciale.

Il Palio, essendo in gioco serio, richiede dai partecipanti (Contrade, fantini e cavallai) la massima serietà; ma questa serietà è richiesta principalmente nei confronti dell'organo indiscusso che è al capo dell'intera organizzazione: il Comune.

Il fatto che, in tempi brevissimi, De Mossi sia passato dal fantomatico protocollo sanitario alle speranze legate alle scoperte del professor Rappuoli, è lì a confermare la data del 1 marzo. Prepariamoci al 2022 senza rincorrere tante formule da piagnistei collettivi che piacciono tanto ai quattrogiornisti.

13 dicembre 2020