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Un passaggio che colma enormi lacune

Quando ad aprile, in occasione della posticipazione delle due date dei Palii ordinari, ci si trovò di fronte al folkloristico comunicato stampo congiunto tra onorandini e Palazzo, eravamo, almeno, nelle condizioni ufficiali di trovarsi con qualcosa almeno di concreto: un comunicato, appunto.

Al contrario giovedì si è assistito solo ed esclusivamente a due intervista: quella dell'onoradone, assolutamente fuori luogo visto che il soggetto non aveva motivo di assurgere a punto di riferimento organizzativo (il Palio lo gestisce ed organizza solo il Comune di Siena); quella di De Mossi che aveva il ruolo di "titolare" per cui poteva giustamente parlare.

Solo con queste due interviste si è scatenata l'ufficialità dell'annullamento. Non si è riscontrato alcun comunicato stampa ed il passo falso è da evidenziare. Infatti, il po Poc, promosso addirittura a dirigente (finché ci sarà in Palazzo De Mossi) per la comunicazione ed il commercio, non ha pensato assolutamente di far scrivere due righini ufficiali sulla decisione assunta dai 17 onorandini.

Le agenzie di stampa hanno inondato le redazioni di mezza Italia e, pur non avendo alcuna capacità storica nel ricordare i precedenti, hanno dato risalto ad una decisione arrivata solo attraverso casuali interviste. Se De Mossi, infatti, fosse uscito dalla porta che si affaccia su Via Salicotto non ci sarebbe stata ufficialità istituzionale dell'avvenuto annullamento dei Palii 2020.

Comunque, il Consiglio Comunale, come riportato ieri in tempo reale, provvederà ad una delibera che assume tutti i connotati storici, trattandosi di un atto pubblico ed istituzionale.

A nostro parere, oltre al coinvolgimento della rappresentanza dell'intera comunità della città, sarebbe stato opportuno anche il coinvolgimento della Giunta Comunale, che è una componente essenziale nelle decisioni organizzative del Palio. Comunque, il fatto che il nostro suggerimento abbia trovato una sponda nelle ermetiche stanze di Palazzo è un segnale positivo.

Ora, naturalmente, noi non siamo al corrente della delibera, che verrà integrata dalle dichiarazioni dei vari consiglieri, posta in votazione ma, secondo le vocine dei corridoi di Palazzo, sembrerebbe che il celebre veterano, ed il suo vice, siano stati esclusi dalla storia amministrativa non apparendo nel testo. Una decisione che approviamo in toto in quanto o De Mossi convocava tutti e 17 i capitanini, oppure non ha avuto senso dare spazio e risalto solo a loro due.

C'è poi, sempre secondo le vocine di Palazzo, un altro errore di concetto nella proposta di deliberazione che, lo ripetiamo, noi non abbiamo potuto leggere.

Sembra, infatti, che nel conteggio dei presenti, oltre a Prefetto e Questore, ci sia l'onorandone ed i 17 onorandini. Ora, poiché l'onorandone è anche onorandino, non si comprende il conteggio matematico. 17 onorandini + l'onorandone fanno 18 onorandini, uno di più. Filosofia della lievitazione?

Così, semplicemente.

20 maggio 2020