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Avvocati, non abboccate alla richiesta di discolpe Tra una manciata di giorni il dott. Luigi De Rosa (Rosadè) farà firmare all'Apostolo le richieste di discolpa per Provenzano, con l'avvallo silenzioso della Nippa. Sette giorni a disposizione per presentare le memorie difensive, poi l'atto sanzionatorio previsto attorno al 20 ottobre. Dopo la Cena della Vittoria del Valdimontone scatteranno le richieste di agsoto. L'iter è semplice e consolidato e non piace ai 17 onorandini, che vorrebbero tornare all'antico, quando cioè l'Apostolo del periodo decideva subito e i ricorrenti facevano valere le proprie ragioni solo alla Giunta. Se gli onorandini non vogliono far ricorso alla doppia fase di discolpe (prima all'Apostolo e dopo alla Giunta) questa è l'occasione per mandare un preciso segnale alla Nippa per la conseguente modifica regolamentare. Di conseguenza gli avvocati palieschi, per Contrade o per fantini, dovrebbero evitare di sprecare tempo nell'esaminare ciò che viene contestato, giocandosi tutte le carte proprio di fronte alla Giunta. Di norma, specialmente nell'epoca della Nippa, prima delcollo e dopo il dott. Luigi De Rosa (Rosadè) hanno saputo, senza alcuna abilità, mescolato le carte in modo truffaldino, modificando sostanzialmente negli atti ciò che era stato richiesto come discolpe e ciò che è giunto per confermare la sanzione già decisa assieme alla Nippa. In altre parole, come abbiamo visto con Egli e come vedremo tra pochi giorni con lo Zeddino, Palazzo richiede le discolpe per un pacchetto di presunte violazioni e poi, nel redigere l'atto sanzionatorio, cambia orientamento ed inserisce nuove infrazioni non contestate precedentemente. Giusto, allora, gli avvocati palieschi non abbocchino alla richiesta di discolpe; attendere le motivazioni (sempre inventate da Palazzo) per così presentare le proprie carte di fronte alla Giunta. 12 settembre 2025 |
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