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Veramente da baratro l'organizzazione paliesca

Il Palio sprofonda sempre più verso il baratro, in quanto l'organizzazione, che ha nella Nippa e in Rosadè le sue basi di fondamenta argillosa, fa sempre costantemente passi indietro.

L'ultima prova è arrivata ieri con la pubblicazione dell'ordinanza n. 63 della Nippa, con la quale si prescrivono disposizioni, già peraltro contenute nel Regolamento, di accesso alla Corte del Podestà.

All'interno dell'ordinanza si legge che: "durante lo svolgimento delle prove regolamentate sia consentito l’accesso alla Corte del Podestà a un numero massimo di due persone per ogni cavallo oltre il fantino; durante lo svolgimento della valutazione medico veterinaria, per le prove regolamentate e per la Tratta, sia consentito l’accesso all’interno della Corte del Podestà ad un numero massimo di una persona per cavallo".

Inoltre, poiché lunedì 4 abbiamo trattato l'invasione contraria a quanto disposto dall'articolo 55, ecco che la Nippa, arrivando come al solito seconda da Sunto, scrive: "che durante le prove e il Palio sia consentito l’accesso alla Corte del Podestà esclusivamente al personale di cui all’art.55 del Regolamento per il Palio".

Il baratro, verso il quale Nippa e Rosadè (poiché incapaci di ricoprire ruoli così delicati) stanno proiettando il Palio, deriva proprio dalla cosiddetta "illuminazione" che i due hanno ieri avuto nel prendere spunto da quanto abbiamo scritto.

Inaccettabile che Palazzo rincorra Sunto, anziché anticiparne le mosse. La dimostrazione netta tra chi non sa dove mettere le mani, e tra chi, queste mani, sa perfettamente posizionarle sulle scrivanie.

7 agosto 2025