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Altro commento sulla sentenza dei fronteggiamenti

Egregio Direttore,

ho letto con molto interesse quanto scritto da Roberto Martinelli e da “Barbicone” circa la sentenza relativa ai fronteggiamenti. Non ho e non potrei avere una parola da aggiungere a quanto esposto da Martinelli e che condivido parola per parola, mentre per quanto attiene allo scritto di “Barbicone”, avrei qualche breve considerazione in merito.

Francesco D’Agnolo descrive, riferendosi a qualche decennio fa, una realtà idilliaca che sinceramente non mi pare di ricordare. Io e tantissimi altri abbiamo visto usare nerbi, aste delle bandiere (lato piombo) e legni assortiti. Vero che nessuno osava mettere le mani addosso alle Guardie, ma quando intervenivano, il cappello dello “Sceriffo” volava regolarmente via.

Insomma, non ricordo tutto quel fair play che Barbicone descrive: calci a chi era per terra venivano dati eccome. Ci si picchiava solo in Piazza, o meglio, solo sulla pista ? Mai passato dal Ponte di Romana ? Mai dai Quattro Cantoni ? Potrei citare molte altre location che tutti ben conosciamo. Aquila e Pantera ebbero occasione di “confrontarsi” anche dopo una premiazione del Cross dei Rioni, tanto per dire.

Che quanto accade adesso sia colpa dei contradaioli e, ancor più, di Bruno Valentini, mi pare un pochino esagerato. Ma queste sono valutazioni personali e quindi non necessariamente obiettive.

Vedo, infine, molto complicato dare sostanza agli auspici finali che l’ottimo Framcesco esprime: sarà dura far capire al Procuratore della Repubblica che quelli non sono cazzotti, ma sarò contento se le Istituzioni cittadine ci riusciranno. Il Magistrato delle Contrade mi ricorda, tristemente, l’Unione Europea dove ci si bacia e ci si abbraccia, ma poi si litiga continuamente senza riuscire mai a trovare un accordo che non sia di modestissimo livello.

Grazie per l’ospitalità.

Omega

11 luglio 2025