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Ernesto Baggiani commenta la sentenza di luglio 2018 Riemerge dall'oscurità l'ex Segretario Generale di Palazzo Ernesto Baggiani. Lo fa dirompendo sulla sentenza del Giudice Cerretelli e, come si può leggere, tocca punti delicati ed inediti. Meno male che lo stesso dichiara di non possedere competenze giuridiche. Ecco l'intervento, che Nippa e onorandona farebbero bene a non leggere: Illustrissimo Direttore, Si alzano alti lai, così smarrendo ogni idea del proprio ruolo. Chi oggi si straccia le vesti, ha omesso di prevenire, tanto sul piano interno, quanto sul fronte Istituzionale; tacere sarebbe stato d’obbligo. La Sentenza, oramai ben nota, assume toni invero singolari. Paradossalmente, i passi più critici, (si vorrebbe il Vigile Urbano formato rambo), sono consoni al rigurgito securitario proprio tanto dell’attuale Governo quanto della maggioranza che amministra il Comune: chi è autor del suo mal ...... Nulla comprendo di diritto, ad altri ben più alti ingegni il compito di proporre alla Corte Fiorentina valide ragioni di doglianza, sommessamente rammentando l’esito e le motivazioni della Sentenza che definì la vile aggressione a chi purtroppo non è più tra noi. Sparse annotazioni. Ricorrere a consulenti al fine di dimostrare la legittimità penale dei “fronteggiamenti” è strada impervia, vieppiù se gli esperti non concordano tra loro; una preventiva messa a punto degli argomenti sarebbe stata più che auspicabile. Sul piano logico, appare singolare quanto si legge a pag. 22 della Sentenza resa dal Tribunale di Siena: “Tali condotte non possono essere sminuite nella loro gravità solo perché nessuno si è ferito (o, per meglio dire, perché nessuno ha denunciato delle lesioni o si è fatto refertate in Pronto Soccorso).” Dal non essere, non può ricavarsi l’essere stato, giacché da ciò che si è dimostrato non esistere non può inferirsi alcunché, la base epistemologia di una deduzione trova ragione nella sua certezza. Non sarà argomento decisivo, certamente utile a mettere in discussione una pronuncia oggettivamente tracimante. Ancora, un video, come una fotografia, al netto di ogni manipolazione, contraddistingue una della possibili rappresentazioni di quanto avvenuto; distanze, profondità, parole, sfuggono allo strumento, amplificandone parzialità ricostruttiva. Da ultimo. Chi intende essere interprete di una tradizione, malgrado l’ostilità manifesta del presente, deve costituirsi a sommo Sacerdote. Allora, per fronteggiarsi occorre essere sul tufo gli uni difronte agli altri e non in Piazza; l’arrivo dei vigili determina l’arresto di ogni ostilità. Nel caso di cui si narra è occorsa l’antitesi. Lo si spieghi bene a chi non lo ha ancora inteso. Diversamente ogni difesa sarà peregrina e facilmente irrisa. Se ad un codice se ne vuole opporre uno diverso, occorre che il secondo sia rispettato alla lettera. 24 giugno 2025
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