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Si insiste su pista e fondo Nonostante Monticiano, pur con i nuvoloni minacciosi, abbia terminato il secondo appuntamento fornendo buoni spunti ai veterinari, si insiste nelle polemiche solo per il piacere di mettersi in mostra e sparlottare per riempirsi la bocca. Il Fallimentone 2026 continuerà, e dovrà continuare, a svilupparsi nelle piste di Mociano e Monticiano con il terreno che consente valutazioni adeguate per ciò che gli equidi troveranno in Piazza dove non verranno mai stese quelle terre che esaltano i megalomani nostrali. L'insistenza di modifiche del terreno, per presunti allenamenti dei cavalli in qualsiasi situazione temporale, necessita di un energico chiarimento. Chi vuole questa continua azione di allenamento ha da scegliere tra varie opzioni. Può comprarsi il terreno dove vuole; può stendere la terra che desidera; può anche organizzare riunioni agonistiche; può concedere la pista per allenamenti. Può, insomma, fare ciò che vuole. Cosa, al contrario, non può fare? stravolgere un tesoretto di un quarto di secolo denominato Fallimentone. Solo il Comune di Monticiano può modificare il fondo e, a quel punto, la Nippa saluta e si va solo a Mociano come volevano a dicembre i quattro veterinari. Se Pluvio, ogni tanto, ha necessità di fare qualche pisciatina senza avvertire non c'è proprio da scandalizzarsi, né a far ricorso ai soliti strali da fine del mondo. Quando non esisteva il Fallimentone e, soprattutto, quando il Sindaco Piccini non iniziò nel 1992 a mettere in piedi un'organizzazione diretta delle corse sotto la guida di Palazzo e dei suoi veterinari, come si allenavano agonisticamente i cavalli? C'erano le piste di Asciano, di Cavallano, di Montalcino, di Abbadia di Montepulciano, delle Fornaci, Acquaviva, Montaione, lo stesso Monteroni. Poi c'era la tratta di Piazza alla vecchia maniera, dove non esistevano filtri preventivi di addestramento ma arrivava chi arrivava. Allora quale sarebbe la differenza che snocciola la "fine del Palio"? L'importante è che questa brancata di megalomani in cerca di visibilità non prosegua in un ritornello vecchio di 30 anni lanciando il sasso verso le vetrate di Palazzo e poi ritirare subito il braccio. Quell'«io l'avevo sempre detto» è ormai terreno per bisbetici senza confini. 15 maggio 2025
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