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Una cocente delusione che si chiama Nippa

Quattro Palii organizzati, due fallimentoni, due anni e mezzo di gestione assoluta: il risultato finale e complessivo fa abbassare l'asticella sempre a filo terra.

La Nippa non c'è, o se c'è nessuno se ne sta accorgendo.

La disastrosa gestione della giustizia paliesca è senza dubbio la carta più negativa che al momento la Nippa possa mettere sul tavolo da gioco. Nel 2023 è stato usato un metodo che l'anno successivo è stato completamente stravolto. Ci riferiamo alle squalifiche e mancate squalifiche ad Aquila, Torre, Lupa e Nicchio. Se dovessimo continuare, un posto al tavolo lo meriterebbero anche le assurde censure comminate ad Istrice e Oca ad agosto.

Sul fronte decisionale ci siamo trovati all'annullamento del Corteo delle patacche di agosto, che resterà un marchio indelebile; su quello organizzativo la Nippa non riesce a liberare l'ufficietto dalla morsa della soubrette e dai copia-incolla che indeboliscono Rosadè.

Sulla revisone del Regolamento, la Nippa ha impostato coordinate che possono andar bene solo in un'aula di insegnamento per il debutto universitario.

La chicca finale, prima ancora che inizi veramente la stagione paliesca 2025, quella del cignetto con tanto di procedura che ha disatteso il volere dei 17 Capitani e dei veterinari

C'è speranza che, piano piano, la Nippa recuperi quel ruolo contradaiolo che alla vigilia della sua elezione amministrativa l'aveva contraddistinta?

7 aprile 2025