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I cavallai decisamente persone non serie e alla ricerca di visibilità

Scorrendo l'elenco dei 159 ci si rende conto come la popolazione dei cavallai risulti scarsamente affidabile e debba continuare a restare ai margini di ogni decisione amministrativa.

E' vero che il Palio senza i cavalli noin si potrebbe mai e poco mai effettuare; è vero che Palazzo non ha mai da ventenni e ventenni cercqato di trovare formule adeguate per far fronte alle spese economiche che i cavallai affrontano; è vero che solo grazie alla posizione dei cavallai nel 1849 Siena, prima in modo assoluto nel mondo, emise attraverso un Giudice una sentenza di salvaguardia del cavallo e bandì il doping in Piazza del Campo.

Tutto vero e tutto perfettamente scandito nei secoli; ma oggi, come ieri, ci troviamo di fronte ad una popolazione di persone che, mescolate, non riescono ad emergere nella serietà dei loro comportamenti.

Alcuni cavallai hanno preso il Fallimentone come una palestra dove far divertire il figliolino di turno, ignaro quest'ultimo di cosa sia una corsa assieme ai suoi simili.

Resta impossibile non rilevare la mancata serietà che i cavallai mostrano per il Palio, visto che in molti di loro si va alla ricerca costante della visibilità con foto e interviste ad un ritmo incessante e, nel caso di "dimenticanza" del cronista di turno, sono loro stessi che ne richiedono l'intervento.

Palazzo deve cessare di dare spazio a questo assembramento umano che, una volta emerga qualche novità, si attribuiscono meriti di un'iniziativa che proprio non appartiene loro.

Si tratta di puro e scontato accessorio di megalomania; i cavallai di oggi, e di ieri, non sono persone serie con le quali dialogare e la ricerca di visibiità è il costante motivo del loro interessamento verso il pianeta paliesco.

10 marzo 2025