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La Nippa sa perché ha scritto la rinuncia sui diritti d'autore del drappellone? Scrive la Nippa, o meglio la soubrette con il suo perfetto copia-incolla: "Il Pittore prescelto ... dovrà rinunciare ad ogni diritto sull’opera a favore del Comune e della Contrada vincitrice". Perché la rinuncia? La Nippa non lo sa, ma, dietro questa imposizione alle rinunce sui diritti d'autore da parte del pittore, ci sono stati sei anni di confronti davanti alle aule di Tribunale di Siena e Firenze. La Nippa non sa cosa avvenne nel luglio 1980 in occasione del primo Palio naif della storia dipinto da Minucci. L'Onda, a sorpresa, vinse quel Palio ed in occasione della Festa della Vittoria fece omaggio ai commensali di una riproduzione del drappellone di Minucci tramite i tipi del Centro offset. Minucci non gradì in quanto, probabilmente, avrebbe voluto un ritorno economico sulla sua opera e si rivolse al Tribunale di Siena che nell'ottobre 1984 gli diede torto. Minucci, condannato alle spese, propose ricorso a Firenze ed i guelfotti nel maggio 1986 gli dettero ragione condannando sia l'Onda che la Tipografia. Anche se le sentenze portano le date dell'ottobre 1984 (Siena) e maggio 1986 (Firenze), Palazzo, con il Sindaco Mazzoni Della Stella, anticipò ogni discorso e, come suo primo atto paliesco, nel lanciare il Concorso del drappellone di Provenzano 1984 con la delibera n. 1569 del 17 novembre 1983 stabilì che "Il Pittore prescelto ... dovrà rinunciare ad ogni diritto sull’opera a favore del Comune e della Contrada vincitrice", come avviene oggi dopo 42 anni di copia-incolla. Conoscere la storia è sempre opportuno, anche per comprendere ciò che si firma. Adesso occorre riproporre l'intuizione di Mazzoni della Stella dentro un apposito comma nell'art. 94. Ci viene in mente un'altra domanda: ma Giulioooooo, addirittura Segretario Generale, sapeva tutto ciò? 17 febbraio 2025 |
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