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Lo scimmiottamento di Buti al limite di una corsa clandestina? La mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'ordinanza Gemmato, a cura di un quasi inefficiente ufficio animalaio e legale del Ministero della Salute, sta disegnando un quadro di assoluta illegittimità amministrativa. Domenica 19 a Buti è in programma lo scimmiottamento che si correrà su un filo labile a separare legalità e clandestinità. L'augurio, ovviamente, è che tutto fili liscio e tranquillo per evitare quella che potrebbe configurarsi come una vera e propria corsa clandestina. La mancanza di una regolamentazione statale, che fin dal 2019 ha stabilito modalità e controlli, può essere superata solo in caso che non accada qualche infortunio a prsone o equidi. Lo scimmiottamento di Buti allo stato attuale non è sottoposto ad alcun controllo; l'Asl non può intervenire in alcun modo poiché la recente legge della Regione Toscana ha abolito nelle corse di tutto il territorio toscano il parere dei veterinari Asl. A ciò va aggiunto il fatto che Buti non è compreso nell'elenco della legge 59 del 2009 della Regione Toscana, quindi automaticamente non risponde delle disposizioni fissate nel regolamento attuativo; ma è regolarmente inserito, in base all'articolo 3 della Legge Regionale 27/2021, nel "Calendario Regionale delle Manifestazioni di Rievocazione Storica - Anno 2025" e per questo motivo può agevolmente rispondere di fronte a qualsiasi sede. Resta il fatto che Buti sta proprio correndo il rischio di trovarsi di fronte ad un concetto di corsa clandestina molto adatto agli attacchi animalai. La goffaggine dell'Ufficio legale del Ministero della Salute potrebbe cancellare tutto questo se riuscirà ad emettere l'ordinanza Gemmato entro sabato 18 gennaio. 7 gennaio 2025 |
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