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Uno dei tre in disaccordo Ieri una delle nostre "idee Sunto" è stata aspramente criticata da uno dei tre. Contesta, il suddetto, la creazione di un organo interno alla Giunta che abbia il potere attualmente nelle mani dell'intera Giunta. Contesta e propone l'alternaztiva. In modo stringato l'alternativa alla nostra "idea" è rappresentata dal fatto che l'Assessore delegato deve svolgere solamente il ruolo di richiesta delle discolpe e che sia solo la Giunta ad applicare la sanzione. Ciò in virtù del fatto che le discolpe, prima presentate all'assessore e dopo (con il copia-incolla) alla Giunta, risultano ininfluenti proprio perché scritte con il copia-incolla. Dopo la Giunta, a parere di questo tra i tre lettori quotidiani, il provvedimento diventa esecutivo senza ulteriori ricorsi. Quindi un solo grado di giudizio. Soluzione che, ovviamente, non ci trova sulla stessa linea del brontolone di turno; sarebbe, nella pratica, un passo indietro. Vero è che, specialmente con la Nippa, si è assistito alla stagione del ricatto ("o si conferma tutto, o si va tutti a casa"), ma è altrettanto vero che, se in Palazzo esistesse coerenza ed una "capace" formulazione delle motivazioni, non esisterebbe questa discrepanza che, nella pratica, si trasforma in sproporzione e inconsistenza. Quando la Redazione ha studiato il metodo per arrivare ad un equilibrio sanzionatorio, l'unica strada da intraprendere, senza stravolgere completamente il pacchetto storico del ruolo del Comune nel Palio, è stata quella di creare un organo che tragga origine dalla composizione della Giunta e che, con la stessa Giunta, ne sia parte concreta. Il ruolo dei due gradi di giudizio è fondamentale, poiché altrimenti si rischia di ritrovarsi ancora in quel limbo costruito dal Sindaco Piccini nel periodo in cui, attraverso un'interpretazione forzata, tolse ogni possibilità ai Consiglieri di svolgere il "mercato del voto". Due gradi di giudizio sono essenziali ed obbligatori; uno dei nostri te se ne faccia una ragione. 18 dicembre 2024
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