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Interpretare le norme non significa scriverle di nuove

La "Commissione dei nove" non deve scivolare sulle bucce di banana che, in questo frangente, si identificano nelle "interpretazioni" dei vari articoli.

Si rischierebbe attraverso le interpretazioni di creare un vero e proprio "manuale operativo" nel quale, sfogliandolo, si troverebbero contraddizioni evidenti e che porterebbero ad una chiusura totale nel risolvere la problematica.

L'interpretazione delle norme serve solo a chi  chiamato a giudicare, ma la "Commissione dei nove" si troverebbe in difficoltà nel momento in cui trasformare l'interpretazione in una forma scritta ponendo così dei vincoli da cui sarà difficile sfuggire.

Interpretare la rivalità tra Contrade? con quali obiettivi se non quelli di ripetere, per scritto, che occorre dalla prospettiva dei giudicanti quelle conoscenze necessarie per sapere interpretare e distinguere cosa rientri nei giusti binari della rivalità?

E di interpretazioni ce ne sono tante che si dovrebbe arrivare ad un corposo "manuale operativo" che subentrerebbe di fatto agli articoli del Regolamento.

L'indirizzo che la "Commissione dei nove" deve imboccare non è tanto quello dell'interpretazione, bensì quello di applicare norme che permettano a chi gestisce la giustizia paliesca di poter usufruire di nuovi strumenti adatti a rendere snello, giusto e coerente ipercorso sanzionatorio.

Interpretare fa rima con coerenza; se, come attualmente si è verificato nella gestione della Nippa, interpretazione e coerenza non riescono ad intersecarsi tra loro allora il lavoro da svolgere non riuscirà ad avere un obiettivo preciso.

2 dicembre 2024