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Non fate i permalosi, restate degli incapaci Rosadè deve averlo capito alla svelta e, nel confezionare gli atti della Giunta, non è ricorso ai copia-incolla dei vari articoli del Regolamento citati e riproposti quasi integralmente. E' già un notevole passo in avanti; il Barbagianni di Palazzo deve averlo istruito a modino. I copia-incolla, comunque, non sono mancati e negli atti di Giunta (tutti) la linea del sor Demossi del 2022 (nell'evidenziare che il procedimento paliesco è avulso dalle argomentazioni proprie di altri procedimenti civili, penali, tributari e così via) è stata sfacciatamente ricopiata e spiattellata. Nei panni di Rosadè, noi avremo trovato altri accorgimenti che dicessero la stessa cosa. Anche negli atti della Giunta della Nippa, come in quelli dell'Apostolo, non si riesce a capire e comprendere quali realmente siano le motivazioni. Il discorrere di Rosadè è confusionario, frutto più di arrampicate sugli specchi che di precise indicazioni per il futuro dei prossimi sei Palii. Non si riesce a comprendere perché sia stata comminata la sanzione, ma probabilmente siamo noi che non riusciamo a comprendere fino in fondo ciò che Rosadè non appare in grado di trasmettere. L'incapacità detta la linea da seguire di questa insicura era della Nippa ed il 2025 si apre senza aver tra le mani qualcosa con cui confrontarsi. In due anni di regno, la Nippa non è mai stata coerente ed i suoi atti amministrativi sono lì a dimostrare il pressappochismo e la completa ignoranza su questioni delicate come lo sono le sanzioni nel rispetto del Regolamento. Cambiare strada è praticamente impossibile, soprattutto perché adesso ci sarà la tagliola di nuovi illuminanti interventi sulle regole di questo gioco che la "triade delle meraviglie di Palazzo" (Nippa, Rosadè, Apostolo) non riesce ad annusare. I prossimi sei Palii presenteranno costantemente le stesse inevitabili discrepanze tra Regolamento e motivazioni; dobbiamo farcene una ragione. 28 novembre 2024 |
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