SUNTO Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità
|
|
Rassegnatevi, non siete capaci Tutto dipende da come si vuole gestire le "cose di Palio" riferite alla giustizia paliesca; se cioè si vuole essere coerenti con il passato recente, oppure se, svegliandosi all'improvviso la mattina, si sceglie di seguire il contrario. E' esattamente quello che è accaduto ieri con le sanzioni 2024, dalle quali la Nippa esce con le ossa rotte, mentre Rosadè e Apostolo offrono la possibilità di considerare il licenziamento paliesco come unica via di uscita. Fermo restando che su ogni sanzione, spiegata alla maniera arruffata e incoerente nello stile dell'Apostolo, torneremo nei prossimi giorni in attesa dell'epilogo in Giunta (nella quale Bianchini può intervenire con il ciucciolo in bocca), l'esame di oggi è sintetico per ogni atto. NICCHIO - Niente censure per luglio e due deplorazioni, che assommate fanno scattare la squalifica di un Palio. Parlare di semplice buffonata va oltre il più convinto eufemismo. Rosadè e Apostolo, con la complicità della Nippa che ha avuto paura dei terremoti di Giunta, hanno compiuto qualcosa che in qualsiasi ordinamento giurisprudenziale, e a maggior ragione quello amministrativo-paliesco, ha dell'irragionevole. Già nella fase di addebito Rosadè aveva previsto due infrazioni che, però, appartengono alla stessa: la responsabilità diretta del proprio fantino alla mossa contro il fantino rivale. C'è in sostanza un unicum di infrazioni che risulta essere conducibile alla stessa infrazione. L'aver pensato, per gente che, come Rosadè e Apostolo, non mastica e non sa masticare niente di Palio, a modificare un unicum di infrazioni in due spezzoni non è ridicolo è un'offesa vera e propria al Palio. Tant'è che se veniva fuori la squalifica diretta, anziché quella indiretta per sommatoria, la deplorazione pendente sarebbe scaduta nel luglio 2025 per cui ininfluente a tutti gli effetti futuri. L'archiviazione delle due contestazioni di luglio è raccapricciante ed è uno zuccherino semplice semplice per addolcire la squalifica. Come si faccia a chiedere discolpe e poi far cadere tutto nel dimenticatoio risulta raccapricciante proprio nelle motivazioni presentate alla storia. VALDIMONTONE - Vera buffonata è la squalifica al contradaiolo, che poi sarebbe il quarto mangino. Poiché non era possibile pensare ad una soluzione sanzionatoria come dirigente in carica, ecco arrivare la copertura di contradaiola. Ma, allora, un dirigente equivale ad un semplice contradaiolo? Cara Nippa, proprio non ci siamo. ISTRICE e OCA - Una super buffonata contenuta nelle motivazioni, che avrebbero anche la pretesa di dettare una linea da seguire. Cara Nippa, proprio non ci siamo. LUPA - La Nippa ha avuto paura e terrore di essere messa all'indice in quanto istriciaiola. Non solo; ha avuto paura anche della "cooperazione" in Giunta tra Bianchini e Magi per far saltare tutto, o quasi. Ecco, così, la deplorazione che, a questo punto, avrebbe dovuto produrre un'ammonizione a Dinopes. Rosadè e Apostolo hanno superato, poi, se stessi prima nel chiedere discolpe sul tondino e, dopo con tutte le polemiche che sono arrivate dai social e solo dagli articoli di Sunto, si sono auto-sputtanati ed hanno archiviato con motivazioni decisamente ridicole e fuori da ogni logica. Altra buffonata quella di emettere due precisi atti dopo un'unica contestazione. Materiale che passa alla storia come le "cose da non fare" per il futuro. Semplicemente inadatti (Rosadè e Apostolo) a svolgere ruoli così delicati che vanno oltre le loro possibilità; e pensare che si parla di due laureati in giurisprudenza. La Nippa dell'Istrice è una garanzia per la Lupa; immunità garantita fino al 2027 per Vallerozzi. ATZENI e SANNA - L'ammonizione per entrambi appariva scontata, ma adesso occorre leggere e studiare con attenzione le motivazioni poiché i due cambi di posto sono avvenuti con dinamiche decisamente diverse ed opposte. DINOPES - La sua situazione era strettamente collegata a quella della Lupa; anzi la Lupa doveva seguire la sanzione del fantino. Quindi se la Lupa si è trovata, per i giochi di Palazzo a cui abbiamo accennato, deplorata, Dinopes doveva avere solo un'ammonizione. Al contrario, l'influenza istriciaiola ha fatto sì che subentrasse il "dislivello" sanzionatorio. Sulle motivazioni, come in quelle della Lupa, le argomentazioni risultano pazzesche. GUGLIELMI - Anche per lui, in questa prima analisi frettolosa, valgono ovviamente le considerazioni fatte per il Nicchio. C'è un unicum sostanziale nell'infrazione unica, non certo lo spezzatino che sembra piacere tanto a Rosadè. VIA LIBERA AI FANTINI SQUALIFICATI PER LA TRATTA - Sia Dinopes che Guglielmi sono stati squalificati con l'«esclusione dal montare cavalli di Contrada, tanto per le prove che per il Palio»: allucinante, semplicemente allucinante. Rosadè e Apostolo danno ampia dimostrazione di non conoscere assolutamente il Regolamento poiché con questa dizione permettono a Dinopes, Guglielmi e anche a Pusceddu e Siri di essere presenti alla prossima tratta di Provenzano, dove, si noti, i fantini indossano il giubbetto del Comune e non quello di una Contrada. Rosadè e Apostolo, non conoscendo il Regolamento, non sanno che l'art. 43 co. 1 stabilisce che i fantini per la tratta devono richiedere «l'iscrizione in apposito elenco» e che (co. 3) «Tali fantini ... che non debbono avere in corso punizioni riportate in Palii precedenti ..». Di conseguenza i fantini squalificati non possono prendere parte alle batterie della tratta, ma possono, al contrario, partecipare alle provine mattutine. Questa è la prova effettiva dell'assoluta impreparazione paliesca di Rosadè e Apostolo nel trattare argomenti che, sicuramente per loro, appartengono ad altre galassie. La Giunta della Nippa correggerà? LUNEDI' PROSSIMO - L'appuntamento con i nostri tre, e meno male che ne abbiamo solo tre e molto molto distanti da Palazzo, è per lunedì 11 dove inizieremo ad analizzare nel dettaglio e nei giorni successivi gli atti sanzionatori scritti da Rosadè e firmati dall'Apostolo con la supervisione della Nippa. Poi toccherà a Roberto Martinelli. 9 novembre 2024 |
|