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Il soprannome di Chiavassa sta per varcare le porte del Tribunale civile di Siena

Chiara Tambani, autrice del Masgalano 2019 e nel 1998 del monumento ai fantini, sta per passare alla storia del Palio per un altro epidosio.

Alla dragaiola Tambani non è per nuientre piaciuto che il 2 luglio scorso il Capitano del Bruco Cappannoli, presentando per la prima volta Mattia Chiavassa, lo facesse passare alla storia del Palio con il soprannome di Tambani.

Cappannoli ha voluto omaggiare il brucaiolo Carlo Fontani con queste parole: "Il nostro è un omaggio a un grande contradaiolo, Carlo Fontani, uno di carattere, proprio come è la nostra Contrada. Abbiamo ritenuto che questo potesse essere il soprannome più adatto per il nostro fantino".

Non è stata d'accordo Chiara Tambani che, con il suo avvocato Giandomenico Comporti, ha intrapreso la strada che porterà le questione di fronte al Tribunale civile o a quello amministrativo.

Il nostro Barbagianni di Palazzo conferma che da parte della Nippa siano stati effettuati tutti i passi necessari per convincere Chiara Tambani a recedere dalla situazione, ma non c'è stato niente da fare.

In questa vigilia dell'inizio del procedimento la problematica è ricchissima di significati giuridici e amministrativi. Prima di tutto bisogna vedere se l'argomento è di pertinenza del Giudice civile o di quello amministrativo.

Il soprannome che viene dato per la prima volta ad un fantino è vincolato da quanto stabilito dal co. 3 dell'art. 58, vale a dire che "non potrà in alcun modo essere successivamente modificato".

Palazzo è costretto a far rispettare quanto sopra esposto e solo la sentenza di un Giudice può cancellare quel "in alcun modo".

I diritti della Tambani sono garantiti dalla legge come senso di appartenenza e la sua "rivolta" rientra nel quadro normativo. Se avrà ragione lo stabilirà un Giudice, ma Palazzo ormai deve solo garantire l'inviolabilità del suo Regolamento.

Il Giudice amministrativo, nel lontano 1989, ha posto le norme regolamentari del "gioco" in una cassaforte che nessuno, al momento, ha aperto. Portare la questione civile di fronte al TAR potrebbe già essere per Palazzo un passo in avanti. Altrimenti taccuini pronti per un processo destinato a passare all'infinita storia del Palio. Chi è pronto?

4 novembre 2024