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La Nippa trasportata in serie C dall'Apostolo La Nippa non può assolutamente perdere il polso della gestione paliesca e non deve essere trascinata dall'Apostolo in Serie C. Mancano ancora sei Palii prima del rinnovo amministrativo del 2028 e ciò che accadrà da lunedì prossimo, con la decisione sanzionatoria del 2024, inciderà sensibilmente proprio in questi sei rimanenti Palii. La linea tracciata nel 2023, allorché si scese da due a un Palio alle Contrade ritenute "mandatarie" del comportamento ostruzionistico tra i canapi del rispettivo fantino, non può essere modificata perché ne va di mezzo la credibilità di Palazzo e della Nippa in particolare. Chi sbaglia paga e non può certo eludere la sanzione sconfinando nei rapporti interpersonali, nelle amicizie di lunga durata e così via. Chi come Rosadè e Apostolo è preposto a redigere gli atti non può certo ignorare il recentissimo passato; deve, in altre parole, evitare che la Nippa sprofondi in Serie C. Ci sono quattro addebiti che non hanno fondamenta regolamentari per come sono stati formulati. Rosadè e Apostolo hanno sbagliato a chiedere a Lupa e Dinopes le discolpe in base ad un art. 97 che nella specie non ha motivo di esistere, un fantasma insomma. Sbagliati gli addebiti ad Istrice e Oca, in quanto era impossibile per i rispettivi Capitani dare disposizioni per il cambio di posto. Occorreva una lettura contradaiola e paliesca per accorgersi dell'inutilità di tali richieste. Da lunedì 4, dopo tre giorni festivi passati al confezionamento delle sanzioni, ogni giorno sarà buono per capire la Nippa, grazie all'Apostolo, sarà sprofondata in Serie C; poi, se tutto ciò non "convince", lo stesso Apostolo può benissimo rimettere la delega paliesca anche prima delle sanzioni. Il Palio applaudirebbe. 29 ottobre 2026
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