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Leggere, scrivere e motivare Occorre saper leggere almeno tre volte; poi occorre saper scrivere e, per ultimo, saper motivare. I tre verbi riuniti costituiscono il successo per la sanzioni 2024. La lettura deve essere effettuata con lo spirito contradaiolo, cercando di comprendere cosa si vuole far passare per eludere la sanzione. Una lettura profonda che richiede annotazioni via via si sfogliano i vari dossier pro o contro le tesi avanzate. E' la lettura dei particolari, delle angolazioni inedite, delle prospettive coerenti con il passato sanzionatorio a dover dettare la seconda fase, quella della scrittura. Scrivere, senza saper leggere, è una considerazione che porta a mescolare, come è avvenuto nel 2023, la richiesta di discolpe con la motivazione della sanzione. La scrittura deve ancorarsi solo su ciò che è stato scritto nella richiesta di discolpe e su ciò che emerge nelle motivazioni. I discostamenti da questi due concetti producono un corto circuito che va ad affossare ulteriormente la credibilità di Palazzo. Non si potrà mai scrivere, per rafforzare la sanzione, su episodi che non sono stati contestati. L'Apostolo nel 2023 ci ha offerto chicche di vero protagonismo al riguardo; la Nippa dovrà vigilare a ché nel 2024 non si ripetano simili passaggi. Motivare. E' delicato motivare poiché tutto resta agli atti e ciò significa linee precise da seguire per il futuro. Nel 2023 c'è stato un mescolamento e una continua scopiazzatura delle "idee demossiane", che hanno prodotto atti arruffati e completamente artefatti; non è un caso che l'Apostolo abbia "collaborato" con delcollo e soubrette. Il 2024 è l'anno di riposizionare i puntini sulle "i" per guardare fino al 2028; un'occasione che Palazzo non può certo lasciarsi sfuggire. A maggior ragione i tre verbi dovranno essere meticolosamente usati; ne dubitiamo purtroppo poiché a Rosadè e Apostolo manca la base fondamentale "saper leggere con lo spirito contradaiolo". 28 ottobre 2024
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