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Commissione di revisione del Regolamento: non è proprio il caso di ricorrere a presunti "esperti" esterni a Palazzo

Il 26 settembre torna a riunirsi il Consiglio comunale e, come anticipato ieri, sarebbe obbligatorio, e non auspicabile, che la Nippa facesse mettere all'OdG la nomina della Commissione di revisione del Regolamento per il Palio; se ne sente molto la necessità.

Partendo dal fatto, come opportunamente recita l'art. 104, che il Regolamento, come tutti i regolamenti comunali, "appartiene" al Consiglio Comunale e che, appunto, è il Consiglio Comunale che stabilisce le opportune modifiche, è ormai prassi consolidata che si nomini una Commissione sui generis composta da Consiglieri comunali, Sindaco e "delegati" onorandini.

Il secondo comma dello stesso art. 104 parla di modifiche di esclusiva competenza del Consiglio "udito" uil cosiddetto Magistrato, cioè gli onorandini.

Quell'"udito" nella pratica, dal 1967, è stato trasformato in soggetti dentro Commissione comunale ed è giusto che sia così.

Adesso si attende la nomina di una Commissione consiliare che la Nippa farebbe molto bene a pilotare, Non sono necessari gli schieramenti politici di rappresentanza; è necessario che la Nippa comprenda che di questa Commissione facciano parte consiglieri che masticano bene dell'argomento paliesco.

Senza capacità ed esperienza paliesca, senza rendersi conto in quale lingua parlare sarebbe inutile la nomina della Commissione.

I tre onorandini designati dall'inutile organismo, sempre in vita, dovrebbero anche loro masticare bene l'argomento delle regole del gioco; ma quanti possono essercene?

Ci sono poi, come si ripete dal 1967, due figure: quella del Comitato del Masgalano, completamente inutile in un contesto del genere, e quella del presunto "esperto" di Palio.

Quest'ultima figura costituisce un'offesa vera e propria all'autonomia consiliare. Se Palazzo ha necessità di rincorrere "esperti" esterni, significa che sarebbe molto meglio di non nominare alcuna Commissione. Non esistono Consiglieri in grado di parlare di Palio? Le responsabilità sono tutte degli habitatori della città di Siena che li nominano.

L'esistenza del Palio nei secoli è dovuta ad un preciso equilibrio di un triangolo equilatero composto da tre punti. Il primo punto è l'estrazione, il secondo le sanzioni disciplinari, il terzo le regole.

Le regole le stabilisce il Consiglio Comunale senza alcuna necessità di fattori esterni come gli "esperti". Poi chi è che qualifica questi "esperti"?

La Nippa è obbligata a far nominare Consiglieri senza rapporti di scuderia politica; poi deve accettare l'ingresso degli onorandini; basta così ed è una "formazione" più che sufficiente per un lavoro proficuo.

Non sono necessari gli interventi di presunti "esperti", che tali si autodefiniscono.

Ultima considerazione sull'atipicità amministrativa di questa Commissione consiliare. Oltre agli "esterni" onorandini, dentro la Commissione c'è obbligatoriamente anche il Sindaco, figura che nelle altre Commissioni consiliari non esiste o, almeno, non ha diritto di voto.

E' più che evidente e logico che il Primo cittadino debba guidare la macchina paliesca in tutte le fasi, soprattutto in quella che stabilisce le regole.

23 agosto 2024