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Solo altezzosa retorica

Allorché, più volte sollecitato ad intervenire, l'Onorandone è intervenuto, in merito alle sentenze del Tribunale di Siena sugli episodi dell'agosto 2015, ... forse era proprio meglio se non interveniva.

Un documento, quella a cui è stato dato ampio risalto dalle due testate cartacee, che conferma come con altezzosa retorica Siena proprio non andrà da nessuna parte, specialmente nel "dialogo" con chi riveste un ruolo giudiziario.

Più dei documenti serve qualcosa di diverso che accompagni verso una realtà e una dimensione unica che si trova solo a Siena.

Gli onorandini dovrebbero porsi una domanda: perché negli anni del dopoguerra e fino agli anni '80 tutto ciò che rappresentava momenti di forti tensioni in Piazza non era motivo di "attenzione" degli inquirenti? Cosa si è andato a rompere nel delicato filo che collegava la realtà senese con chi, dal Prefetto agli altri organi statali, era obbligato a non chiudere gli occhi?

Non si può sempre andare avanti con le frasi populiste da strappa-lacrime, anche perché la retorica, invidia e gelosia costituiscono il pane quotidiano della vita sociale delle 17 Contrade senza se e senza ma.

La violenza nel Palio è sempre esistita e sempre esisterà perché è un fattore da cui lo stesso Palio non può farne a meno; gli episodi dell'800 sono lì a dimostrare quanta violenza esistesse nel Palio e come l'intervento del Prefetto abbia anche annullato un Palio per motivi legati all'ordine pubblico.

A Siena non si è mai fatto come ci pare; a Siena però esisteva "qualcosa" di intrecciato che riusciva ad evitare documenti che fanno piangere solo i quattrogiornisti.

Forse era meglio che l'Onorandone continuasse con il suo silenzio, proprio perché non sapeva cosa dire.

Per concludere ci poniamo una domanda: se il 10 novembre 2023 Sunto non avesse riproposto il documento della Nippa, quando faceva l'onorandona, gli attuali 17 lo avrebbero richiamato e citato? Noi la risposta ce l'abbiamo, gli onorandini?

28 marzo 2024