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Dalla Nippa questo patatrac proprio no

L'orticello della Nippa era, prima di occupare Palazzo, abbastanza chiaro, delineato e consolidato da anni: una classe di studenti dietro l'altra; un orario preciso; un priodo di assoluto relax scolastico molto lungo ed interruzioni specifiche durante l'anno scolastico.

Arrivata in Palazzo tutto è stato stravolto nell'organizzazione del quotidiano; la Nippa ha dovuto iniziare da capo la sua giornata. Se poi ci aggiungiamo il peso costante e pressante dei quattro fratellini, che non l'hanno lasciata sola un momento e con la sua addetta stampa a rimenare lo zucchero nella tazzina del caffè, si può capire senza essere smentiti perché la Nippa risulti così evanescente nelle decisioni e nelle azioni da intraprendere. Tante questioni da dipanare e tutte in modo confuso e assolutamente non confacente alle sue caratteristiche caratteriali.

Il Palio non è certo per Palazzo un argomento vitale, tant'è che mai dal 1861 è stato approntato uno specifico assessorato; è giusto che sia così. Ci sono tanti e tanti argomenti del benessere cittadino che superano di gran lunga gli argomenti palieschi e sono molto molto più importanti della stesura del tufo.

Sostenere che il Palio sia essenziale nella vita amministrativa è un errore.

Ma il Palio nella vita amministrativa, e soprattutto in quella sociale, c'è e deve chiamare attenzione da parte soprattutto del Sindaco, cioè della Nippa.

La Nippa in questi mesi post-agosto ha commesso una serie imperdonabile di errori, che l'accompagneranno fino al 2028. Prima di tutto ha padellato clamorosamente nella scelta della figura dell'Assessore Delegato; Giordano sia con gli scritti (compilati addirittura con due non capaci come del collo e soubrette), sia con le auto-esaltanti interviste rilasciate ha dato ampia dimostrazione di essere proprio un pesce fuori dall'acqua e dovrebbe essere sostituito nella delega paliesca.

Ha poi, la Nippa, creato massima confusione nella volontà di smammare del collo, prima concedendogli ben due direzioni abbastanza remunerate, poi volendolo sostituire ha creato un Rosadè che, non per colpa dello stesso, assomiglia a qualcosa di indecifrabile nel linguaggio paliesco.

E' poi intervenuta energicamente nella stesura del testo del dpcm di Giorginanostra illustrando a Michelotti i passaggi che non dovranno apparirvi, ma non comprendendo, forse, che lo stesso Michelotti del linguaggio paliesco non sa distinguere praticamente nulla; tempo perso e con la speranza che tutto si concluda bene.

Inoltre, rifiutandosi di nominare la Commissione di revisione del Regolamento, la Nippa non ha assimilato i rischi derivanti dalle decisioni riguardanti i favori fatti alla Torre, e di conseguenza all'Aquila, nella sanzione per l'elemento killer, che Giordano ha già definito come professionista e dilettante allo sbaraglio.

La mancanza nel 2024 di un'adeguata interpretazione dell'articolo 64 sarà colpa solo della Nippa, con tutte le conseguenze collegate all'ordine pubblico.

La Nippa è stata una vera delusione vivente. Da una come lei, che non è arrivata nel mondo delle Contrade con la celebre piena, non ci attendevamo tutti questi errori ben marcati e ripetuti.

E' vero: il Palio non è l'essenza primaria dell'Amministrazione. Ma il Palio c'è e richiede attenzione e non cialtroneria. I nomi di Giordano, del collo, soubrette e Rosadè implicano automaticamente l'esaltazione della cialtroneria.

Concludiamo con questa foto ripresa dal profilo facebocche della Nippa in occasione del ricordo della presenza a Siena del Console Generale USA a Firenze.

Se osservate in basso a sinistra sul tavolo della Nippa, vedrete in evidenza che c'è una copia del Regolamento per il Palio. Ci chiediamo allora: si tratta di folklore? la Nippa lo legge tra una chiacchierata e l'altra; oppure è lì solo per fare scena? Non occorre rispondere.

18 marzo 2024