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Un veterinario che non serve

La recente nomina ad alzata di mano, dopo una prima elezione finita in parità, del veterinario degli onorandini pone ancora in risalto l'inefficacia operativa di tale ruolo previsto dall'art. 50, ma oggi non più in linea con la responsabilità del Comune di garantire la salvaguardia del cavallo che calca il tufo.

Ciò che abbiamo scritto al riguardo a gennaio, trova sempre più rispondenza appunto nella salvaguardia del cavallo. Il veterinario degli onorandini deve "anche" prendere le parti della Contrada e questo crea solo confusione. Meglio l'abolizione della figura prevista, come già evidenziato, dal Regolamento proprio perché non si possono creare conflitti tra Contrade e Palazzo.

Vero è che Palazzo, con del collo in primis, pensa ben a poco, però i quattro veterinari avrebbero fatto molto bene ad "invitare"  Camillo a prendere parte alle visite del Fallimentone in quanto riteniamo che un maggior coinvolgimento possa recare solo benifici in una stagione che si preannuncia abbastanza particolare.

 14 marzo 2024