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Giustizia paliesca e modifiche regolamentari: prime riflessioni

Esaurita la fase paliesca delle sanzioni comminate a contrade e fantini dalla Giunta Comunale per i Pali del 2023, si è aperta una discussione sui provvedimenti adottati e sulla opportunità/necessità di apportare alcune modifiche al Regolamento per il Palio. Ne fu discusso in una trasmissione televisiva (cui ebbe a partecipare anche il sottoscritto) di un’emittente locale nell’immediatezza dei provvedimenti sanzionatori, e l’argomento fu anche oggetto di interventi di dirigenti contradaioli e di articoli di stampa. Da Sunto e dal suo direttore Sergio Profeti è venuta la sollecitazione ad un dibattito su possibili ipotesi di modifiche regolamentari e sulla urgenza della nomina della Commissione Comunale per la Revisione del Regolamento per il Palio.

A fronte delle osservazioni, anche critiche, al proprio operato l’Assessore Delegato Giuseppe Giordano ha affidato l’esposizione del suo pensiero ad una intervista rilasciata alla giornalista Laura Valdesi e pubblicata su La Nazione, Cronaca di Siena, del 3 dicembre 2023. Una intervista chiarificatrice e al tempo stesso preoccupante perché mostra una interpretazione del Regolamento per il Palio in termini formali strettamente legati alla “lettera” della disposizioni regolamentari, senza alcuna se non minima concessine a “tradizione” e “buon senso”, categorie queste che dovrebbero invece essere sempre tenute presenti  nell’applicazione concreta delle disposizioni regolamentari. Già Sunto (in data 4 dicembre 2023) ne ha richiamato alcuni punti evidenziando contraddizioni ed errori; ritengo che anche altri punti dell’intervista meritino di essere affrontati considerato che l’intervento dell’Assessore Delegato (alla luce anche delle decisioni adottate dalla Giunta Comunale in tema di sanzioni) enuncia evidentemente il pensiero di questa Amministrazione Comunale in materia di giustizia paliesca.

            Da allora, e fatta salva la campagna di sensibilizzazione condotta da Sunto, è subentrato un silenzio quasi assoluto: con il rischio che anche questa volta non si sviluppi alcun vero dibattito su un argomento come quello della giustizia paliesca che interessa tutto il mondo contradaiolo.

Le modifiche al Regolamento per il Palio adottate nel 2019 sono state importanti, ma la loro applicazione per i Pali del 2022, pur non esente da critiche, ha prodotto rari momenti di approfondimento e nessun sviluppo operativo. Il fondato timore è quindi che, dopo i primi scoppi, anche questa volta si ricada nello stesso immobilismo. Con l’aggravante che mentre le sanzioni per i Pali del 2022 furono irrogate da un’Amministrazione Comunale sostanzialmente al termine del suo mandato, queste per il 2023 sono frutto di un’Amministrazione Comunale all’inizio del suo mandato. Quindi, se non ne discutiamo ora per eventuali aggiustamenti, sarà ben più difficile parlarne in futuro e soprattutto ottenere qualche auspicato miglioramento.

            Segnale di un malessere diffuso per quanto riguarda le modalità ed i risultati della gestione della giustizia paliesca è la ricorrente ipotesi, anche di recente riproposta, di inserire nella procedura sanzionatoria attuale la previsione di un “comitato esterno di esperti” (lo chiamo così per brevità) al fine dichiarato di porre rimedio allo stretto rapporto politico-funzionale tra Assessore Delegato e Giunta Comunale (cioè tra l’organismo che “propone” le sanzioni e l’organismo che “infligge” le sanzioni), rapporto che non sempre ha dato buona prova di sé. Sul punto ho una mia radicata opinione più volte espressa: l’inserimento di estranei all’Amministrazione Comunale, pur esperti e di provata rettitudine, a mio giudizio provocherebbe nuovi problemi più che aiutare a risolvere quelli vecchi. E questo lo dico anche senza richiamare “storia” e “tradizione” (cittadine e contradaiole), ma sulla base di una semplice riflessione: un organismo di “esperti esterni” è soggetto ad essere non solo criticato nel suo operare, ma anche attaccato con l’intento di sostanzialmente delegittimare i suoi componenti con rilievi più o meno fondati, quando non proprio strumentali; invece l’Amministrazione Comunale può ovviamente essere criticata, ma non potrà mai essere delegittimata.

            A chi spetta l’onere di menare la danza? Alla domanda è stato risposto che l’iniziativa potrebbe essere auspicabilmente assunta dal mondo contradaiolo tramite il Magistrato delle Contrade. La risposta mi pare corretta. Oltre tutto rappresentanti dello stesso Magistrato fanno parte della Commissione per la Revisione del Regolamento per il Palio, essendo il Magistrato  un interlocutore necessario ai sensi dell’art. 104, comma 2, Reg. Palio per il quale ogni modifica del Regolamento “rientra nella competenza del Consiglio Comunale, sentito il Magistrato delle Contrade”.

            Peraltro il pallino del gioco l’ha in mano l’Amministrazione Comunale: e forse ciò che in questo momento manca è qualcosa o qualcuno (direi “più” di qualcuno) che faccia da “volano” e quindi dia una spinta per dare inizio al percorso valutativo: una riflessione in più sedi, a più voci, ufficiali o meno che siano. In un articolo in data 6 dicembre 2023 Sunto ha ipotizzato 8 punti di discussione, invitando ad esprimersi quelli che ha chiamato “i nostri tre avvocati palieschi”. L’auspicio ovviamente è che i contributi in idee, commenti e, possibilmente, proposte pervengano da una platea la più ampia possibile.

Roberto Martinelli

19 dicembre 2023