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E se da Roma esplodesse tutto?

Il silenzio che rimbomba da Roma è veramente di quelli assordanti, poiché più passano i giorni e più cresce la sensazione di trovarci di fronte ad clamoroso ed inevitabile tonfo causato dalla presenza della struttura politica che circonda il dpcm di Giorgina.

L'impressione che si avverte, ogni volta che analizziamo la Gazzetta Ufficiale, è quella di non comprendere in quale direzione soffi il vento; se cioè dalla parte del legislatore, oppure della politica.

Ci troviamo, insomma, di fronte ad un senso di disagio e, se ancora il tutto appare ancora nebuloso, dipende solo dalla componente politica che sembra in aperto contrasto con chi deve tirare le ultime fila.

I due incontri al Ministero della Salute, quello del 23 novembre e soprattutto quello del 29, sembravano aprire la strada verso un rettilineo che avrebbe portato senza inversioni di marcia nella stanza di Giorgina per apporre la sua firma al dpcm.

I giorni, passati a sgranellare e prendeer visione di leggi, ordinanze e decreti in questo periodo, non hanno messo in evidenza l'atto che ci attendavamo. Il silenzio romano, lo ripetiamo, è molto rumoroso e c'è anche da avanzare l'ipotesi di un fallimento nella missione che Michelotti si era convinto di portare a compimento.

C'è, infatti, dietro l'angolo la riesumazione dell'Ordinanza Martini che, al punto a cui siamo arrivati, dimostrerebbe essere un vero e proprio fallimento dell'azione politica, che ha accompagnato dal 12 settembre le vicende che riguardano Piazza del Campo.

Se di riesumazione dovesse trattarsi sarebbe un pesantissimo pericolo per Siena, visto che l'ordinanza è direttamente seguita, compilata e affrontata dal Ministero della Salute dove gli animalai, zitti zitti, creeranno tutte quelle condizioni che Michelotti e gli altri politici hanno bocciato nelle due riunioni di fine novembre.

Insomma, nell'Ordinanza ci ritroveremo, grazie soprattutto a Castellano, grande amicone di del collo ed esperto nemico di Piazza del Campo, ad una serie di punti e riferimenti gravemente inopportuni per Siena, ma in linea con la silenziosa filosofia degli animalai: abbattere Siena e a seguire gli altri scimmiottamenti.

Comunque sia, la legge obbliga il legislatore ad emettere un dpcm entro il 3 giugno; e questo è un obbligo che non può essere aggiratao. Di conseguenza, ordinanza o non ordinanza noi per luglio ci troveremo a non sapere esattamente cosa fare.

La Nippa? Ecco un altro tassello silenzioso della vicenda che fa molto preoccupare. Forse c'è da pensare che veramente Siena si trovi senza Sindaco?

13 dicembre 2023