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Da Roma il silenzio assordante

Quando il silenzio non apre alcuna porta si trasforma automaticamente in rumore assordante. Da Roma, sulla vicenda che mescola l'ordinanza dell'animalaia con un decreto al di sopra della legge, arriva un silenzio veramente assordante che dovrebbe far preoccupoare Palazzo e Michelotti, l'onorevole che rischia un patatrac locale di notevole rilevanza.

Gli animalai del Ministero della Salute hanno, nella pratica, isolato l'azione che il Capo Gabinetto di Gemmano voleva condurre a loro discapito. Non sarà così perché il fatto che ad un mese dall'incontro di settembre, che fece tanto gioire la Nippa e non solo lei, tutto appare circondato dal silenzio assoluto dimostra che gli animali stanno per vincere la loro battaglia in assoluto silenzio e senza i proclami folkloristici che li hanno contraddistinti nei decenni.

Ci sarà, come più e più volte sostenuto da queste pagine, la riesumazione dell'Ordinanza dell'animalaia Martini, che scade il 31 dicembre. Che si tratti di un copia-incolla è assai improbabile dopo il preciso ridimensionamento subuito dagli animalai il 12 settembre scorso; per cui c'è da attendersi un giro di vite che coinciderà solo con le Fornaci.

La Nippa non può cadere tranquillamente dal pero; deve soprattutto incalzare Michelotti per capire l'indirizzo da prendere da soli, perché Siena non può certo mescolarsi con gli scimmiottamenti che si auto-eleggono depositari di un benessere equino che mai hanno riservato agli animali.

16 ottobre 2023