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Siena non deve essere un esempio per tutti. Ecco il perché Riprendiamo il concetto che abbiamo analizzato in altra pagina: quello delle mele e delle pere del professor Soldani; lo spostiamo nel rapporto tra Siena ed i suoi sterminati scimmiottamenti. Una pera non è una mela, per cui Siena non può condividere nulla, proprio nulla, con lo sterminato tessuto dei suoi scimmiottamenti. Ogni regola a Siena è ponderata da "qualcosa" che si collega alla forza vincolante che miscela perfettamente storia e secoli di modifiche e applicazioni. Basta questo concetto per illustrare l'enorme diversità che esiste con il resto d'Italia e del mondo, perché l'attenzione del benessere animale a Siena è perfettamente datato da una sentenza del Tribunale Civile: 1849. In quell'anno non esisteva praticamente niente: non esisteva lo Stato unitario; non esistevano gli allevamenti di puro sangue in Irlanda e in Inghilterra; non esistevano gli animalai e non c'era neanche la Brambillotta. Allora, ci chiediamo: come possa Roma, pur con un atto che legittimamente non favorisca settori localistici, confondere le pere con le mele? La risposta può fornirla solo il ricorso al TAR Lazio, per il quale la Nippa ha le mani legate. 18 dicembre 2023
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