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Non ci sarà niente di storico nella sentenza dell'agosto 2015 Anche se non si è trattato del "fatto non sussiste", ma di un concreto "per non aver commesso il fatto", la quasi assoluzione dei contradaioi per gli episodi di fronteggiamento dell'agosto 2015 merita opportuna attenzione. Se si è arrivati alla condanna di tre di loro è perché, a quanto si è riusciti s ricostruire dalle fonti giornalistiche dei mesi precedenti, essi stessi si sono lasciati "intervistare dal giudice", mentre gli altri 27 hanno seguito gli indirizzi dei propri avvocati, rifiutandosi di salire sul banco degli imputati. La conseguenza finale è stata evidente: il Giudice Pollini ha considerato meritevole di attenzione il fatto che il riconoscimento dei contradaioli è stato molto carente nella fase istruttoria, per cui la formula di assoluzione "per non aver commesso il fatto" è da considerarsi liberatoria solo per i contradaioli coinvolti, non certo per la Festa. Certo, bisogna attendere le motivazioni della sentenza del Giudice Pollini, ma se effettivamente ci si trovasse di fronte ad un'assoluzione in quanto il riconoscimento si è basato solo su un'"allegra" indagine, di storico questa sentenza nulla avrebbe e sarebbe un avviso per la Procura di svolgere con maggiore attenzione il proprio ruolo. La semplicità con cui la stampa locale ha accolto il verdetto sta procurando nell'ambiente contradaiolo un'ingiustificata esaltazione. Si pensa, a torto, che tutto sia tornato come prima quando ci si poteva "fronteggiarsi" senza alcun remore: non è così. Quello che negli atti ufficiali dell'era Demossiana è stato trattato come "fronteggiamento" per la Procura di Siena resta solo una "rissa" e come tale punibile. Nell'agosto 2015 ci sono state, in due distinte fasi, "risse" che non sono state certo cancellate dal Giudice Pollini, anzi addirittura confermate in Corte d'Appello a Firenze. La non conoscenza della storia da parte di chi fa (anche) informazione è alla base di grossolani errori da parte dell'opinione contradaiola e della maggioranza dei quattrogiornisti, che nulla sanno e pensano di sapere. E' assolutamente inventato che quello dell'agosto 2015 fosse un attentato alle tradizioni paliesche in occasione di "fronteggiamenti". Non è mai stato, fin dall'800, così. Ogni qualvolta in Piazza c'era un "fronteggiamento" la Procura è sempre intervenuta perché si tratta di "rissa" e non di "giochi delle pugna". Questa è storia e non leggenda. Per cui non pensiamo assolutamente che per Provenzano si siano aperte nuovamente le porte per i "fronteggiamenti"; la Procura sarà lì pronta ad aprire fascicoli e fascicoli per "rissa". Sarà quanto meno importante, in previsione dell'arrivo del nuovo Procuratore del Tribunale, che il nuovo Nippo o Nippa a giugno sappiano trovare il modo di portarlo a tavola e far comprendere quanta profondità esista fra "fronteggiamento" e "rissa". 2 maggio 2023 |
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