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Palazzo aveva proprio bisogno di un'elemosina di 30 mila eurini?

C'è esultanza da grande impresa in Palazzo con tanti auto-applausi per aver ricevuto da Roma la bellezza di ben 30 mila eurini: una semplice elemosina.

Il sor Demossi ha fatto emettere un comunicato stampa che di per sé è raccapricciante e non certo per colpe dell'ufficio (o servizio) che lo ha diramato. Il comunicato, parziale nella veridicità dei fatti, ha messo in evidenzia le frasi del sor Demossi: "E’ un contributo di cui possiamo beneficiare solo grazie all’iscrizione all’albo delle manifestazioni di rievocazione storica" ed inoltre l'errore di aggancio con "L’obiettivo dell’iscrizione era peraltro quello di avere uno strumento in più contro gli attacchi strumentali al Palio ovvero di non vedersi applicate le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del Codice Penale in materia di maltrattamento di animali".

L'errore commesso nell'ultima frase del comunicato è grossolano e fuorviante; ripetiamo che non risulta commesso dall'ufficio stampa adibito alla comunicazione paliesca. Vediamo gli errori e le notizie non comunicate.

Il Comune di Siena si è inserito nel bando regionale che ha fatto da ponte con il Ministero del Turismo, dove un decennio fa crogiolava la Brambillotta. Nella relazione per accedere ai fondi, Palazzo ha indicato una spesa organizzativa di 1.050.292 eurini che risulta al lordo dei due Palii. Forse con malizia, il sor Demossi si è voluto dimenticare dell'introito che deriva dall'occupazione del suolo pubblico che copre, per ogni Palio, un terzo della spesa complessiva. Ma non è questa la critica sull'elemosina ricevuta.

I 30 mila eurini, su un importo complessivo di oltre un milioncino, rappresentano poco meno del 3%: una vera elemosina se viene posta a confronto con il contributo del 50% ricevuto dagli organizzatori di Scarperia (15.000 eurini a fronte di una spesa di 30 mila!).

Per la cronaca la rievocazione storica (termine tanto caro al sor Demossi)  di Scarperia ospita nientemeno che Il "Palio del Diotto" che "vede gareggiare i rioni con giochi di gagliardia (tiro alla fune, lancio coltelli etc) per l’assegnazione del Palio. Vuole ricordare l’investitura e l’incontro tra due vicari. Coinvolge circa 350 tra rievocatori e volontari. Pubblico supera i 1.500 persone con in più la diretta streaming" (meno male).

L'errore contenuto nel comunicato, cui abbiamo sopra accennato, è veramente grossolano perché, come visto, il sor Demossi afferma: "L’obiettivo dell’iscrizione era peraltro quello di avere uno strumento in più contro gli attacchi strumentali al Palio ovvero di non vedersi applicate le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del Codice Penale in materia di maltrattamento di animali". Non è vero nulla.

Le disposizioni del titolo IX-bis del codice penale salvano il Palio, non vengono applicate, grazie all'allora deputato del PCI Vigni, per tutte quelle "manifestazioni" con l'uso di animali approvate dalla rispettiva Regione. Quindi, in caso di azione penale, queste manifestazioni sono poste al di sopra del filo di competenza della Procura.

E' opportuno riproporre lo studio da cui il sor Demossi, nell'azione di difesa di Capitanbruschelli ad Asti nel 2018, ha preso spunto per insistere con Firenze per un "penoso" accostamento alle rievocazioni che nulla hanno a che vedere con Siena. Oltre allo studio, riproponiamo anche un lavoro di Martinelli, che difficilmente Palazzo può riuscire a decifrare visto proprio il comunicato stampa emesso per esaltare un'elemosina di contributo.

A cosa servirà questa elemosina? Verrà inserita all'interno del Bilancio e l'unica destinazione, che meritebbe veramente attenzione e applausi, sarebbe quella di destinarla totalmente ai cavalli vincitori dell'annata.

Una bruttissima pagina della storia del Palio è stata trasformata in un penoso successo.

13 marzo 2023