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Guerriglia degli scimmiottamenti contro Siena

Gli scimmiottamenti d'Italia, nati per copiare tutto ciò che c'è da copiare, hanno iniziato la grande marcia su Roma per cancellare definitivamente Siena.

Forti di una tendenza completamente inventata sul cosiddetto "benessere del cavallo" nelle loro competizioni (materiale tutto scimmiottato da Siena da decenni) e sotto la prosopopea di chi pensa veramente di autodefinirsi sinonimo di ciò che è Siena, gli scimmiottaenti hanno di recente tenuto due complesse riunioni a cui ha partecipato, tenendo banco, quel Castellano generale su cui convergeranno tutte le modifiche per confezionare una legge che spedirà il Palio alle Fornaci.

Le riunioni si svolte il 3 marzo a Fucecchio ed il 7 marzo a Legnano che sarebbero state propedeutiche di una riunione fissata a Roma, al Ministero della Salute, il 30 marzo. La riunione è saltata a data da destinarsi.

Castellano ha fatto capire che è ormai imminente la legge prevista dall'art. 9 della Costituzione per mandare in archivio la celebre ordinanza dell'animalaia legaiola Martini.

Tutti i punti che conterrà la legge non sono applicabili a Siena, mentre lo sono per gli scimmiottamenti che non hanno identità e storia su cui basare la loro presunta vita organizzativa.

Tra questi punti ci sono, ad esempio, di stabilire un tempo massimo per la mossa; poi la sostituzione degli attuali sprangati di Piazza con gli steccati a collo d'oca che vediamo negli ippodromi.

Fermiamoci qui. Il problema più grande per Siena ed i suo Palio non riguarda la guerriglia degli scimmiottamenti contro di noi. Riguarda l'assoluta mancanza di attenzione da parte di Palazzo su una vicenda nata non per caso, ma sempre ignorata.

Praticamente impossibile che la legge veda la luce in quest'annata; ciò però non deve distogliere l'attenzione dall'enorme problema che sancirebbe il sotterramento dell'unico Palio che esista al mondo. Occorre un coinvolgimento politico a Roma di non indifferente peso; poiché ancora nessuno è riuscito a capire di cosa si stia parlando, c'è da chiedersi come potrebbero essere addestrati gli organi politici sul problema.

A peggiorare la situazione ci sono le imminenti elezioni amministrative e chi arriverà a sostituire il sor Demossi dovrà chiedersi proprio dove andrà il Palio.

13 marzo 2023