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Palio nel caos se si voterà ad aprile

La notizia, che da una decina di giorni serpeggia tra le colonne de La Nazione, è destinata ad abbattersi sul mondo paliesco in modo catastrofico.

Se, infatti, si dovesse andare a votare per il nuovo inquilino Palazzo il 16 aprile, il Palio a livello organizzativo ne uscirebbe con le ossa incrinate, se non rotte.

Vero è che ci sarebbero praticamente quasi due mesi per riposizionare molte angolazioni, tra cui tutte quelle carenze emerse nella gestione della giustizia paliesca del 2022, ma l’aspetto principale relativo al Fallimentone si incrinerebbe ulteriormente.

Fermo restando che, ancora e siamo praticamente a metà gennaio, non c’è alcun segnale di fumo che si alzi da Palazzo sull’intera organizzazione. Al momento ci sono solo le chiacchiere del sor Demossi, appunto chiacchiere.

Se non vengono trovati meccanismi, soprattutto economici per non ricalcare la situazione di Provenzano 2022, la nuova Amministrazione di Palazzo si troverà a rincorrere sistemi al momento non quantificabili.

Al contrario, se le elezioni si svolgeranno “regolarmente” a fine maggio o a giugno, il quadro per i “nuovi di Palazzo” avrebbe decisamente un’altra prospettiva.

9 gennaio 2023