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Il caso Sicilia, gli animalai degli uffici romani e Piazza del Campo

Gli animalai inseriti negli uffici-chiave del Ministero della Salute hanno di recente ottenuto un altro significativo risultato nella determinazione di cancellare il Palio da Piazza del Campo.

Questa volta, in occasione degli ultimi sussulti del Governo Draghi (per l'esattezza nel Consiglio dei Ministri n. 96 del 28 settembre), è stato deciso di impugnare, di fronte alla Corte Costituzionale, la legge della Regione Sicilia n. 15 dell'agosto sul randagismo dell'isola.

Ovviamente l'argomento non ha nulla a che vedere con Piazza del Campo, ma l'aspetto più inquietante riguarda l'attenzione massima che i funzionari animalai ministeriali prestano su tutto ciò che ha il "sapore" animale.

Nello specifico, l'opposizione di fronte alla Corte Costituzionale riguarda gli aspetti relativi alle pene penali che, secondo gli uffici romani, si pongono in contrasto con l'attuale legislazione penale e chiamano in causa anche "gli approdi giurisprudenziali europei" per rimarcare il fatto che le sanzioni amministrative deliberate dalla Regione Sicilia sono in contrasto con la legislazione statale.

Come si può notare, Siena è naturalmente lontana da questa diatriba siciliana, ma ciò che vogliamo evidenziare è l'atteggiamento degli animalai sempre più in "possesso" degli uffici che contano.

Ora le attenzioni si focalizzano solo su un nome che ieri ha ricevuto il via libera per andare a Roma: Francesco Michelotti.

10 ottobre 2022