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Un corso specifico per diventare dirigente di Contrada

La recente intervista rilasciata dall'onorandone alle colonne del Corriere di Siena ripropone, ancora una volta, la necessità di conseguire, attraverso uno specifico corso, un specie di attestato che possa aprire la strada dirigenziale.

Non è più possibile che chi, salendo nel concone contradaiolo, non abbia la minima conoscenza delle "regole del gioco", né sotto il profilo dell'interpretazione, né sotto quello della loro applicabilità.

Uno dei problemi del declino contradaiolo cui assistiamo è, oltre alla presunzione di poter riempire le "caselline" di riempire, di  trovarsi di fronte ad una classe dirigente che ignora il passato perché non lo consoce e tutti, o almeno quasi tutti, sappiamo quanto sia essenziale trarre dal passato le giuste conoscenze per affrontare il presente.

E' vero, nella maniera più assoluta, che non tutti possono fare tutto in quanto privi di quelle necessarie ore di volo che servono per capire il limnguaggio restandosene in silenzio; è, purtroppo, vero che da oltre 30 anni ci troviamo di fronte a problematiche che non sanno intersecarsi con cadenze proprie di un modo di essere ormai sepolto dalla società dell'apparire ad ogni costo.

L'intervista, le foto ad altezza cubitale, l'essere per apparire costituiscono quei retroscena negativi di fronte ad una semplice spennellata che richiama il rispetto del sapere.

E' necessario diventare dirigenti di Contrada sapendo e non per graziarsi una ciurma di bordellotti che nulla sanno perché sanno di sapere.

Il corso di apprendimento serve per questo e, ovviamente, sono esclusi dal partecipare i giornalisti locali che devono proseguire sulla linea ben marcata del pensare di "conoscere" le regole.

23 settembre 2022