SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

L'onorandone che non conosce il regolamento

In un periodo dove le cosiddette "notizie" annaspano per essere affrontate, subentrano le interviste e grazie agli ormai consolidati sassi lanciati nello stagno ecco che ieri sulle colonne del Corriere di Siena l'onorandone ha dato il meglio di sé con un excursus stagionale delle considerazioni legate al Palio.

E' un excursus che, ancora una volta, ha fatto emergere l'assoluta impreparazione dello stesso onorandone allorché si vanno a toccare le problematiche collegate direttamente alle "regole del gioco".

Nel momento stesso in cui, sugli stimoli legittimi del giornalista, l'onorandone ritiene di intervenire ci si rende perfettamente conto della distanza abissale esistente tra lo stesso e quelle "regole" che avrebbe l'obbligo di conoscere a menadito visto il ruolo ricoperto.

E' evidente che le affermazioni relative allo straordinario di primavera producono nella maggioranza "allegra" della popolazione contradaiola quelle attese di fibrillazione autunnale destinate ad evaporare proprio perché, come vedremo, è assolutamente impossibile correre in Piazza del Campo prima del 2 luglio.

Che le "regole del gioco"  non siano conosciute dai giornalisti è un fatto certo e sicuro; anzi gli stessi, pur con il copia-incolla, non riescono a trasmettere al lettore il significato della norma. Ma che queste "regole" non siano conosciute da chi, grazie all'"idea di Mazzoni della Stella", sale addirittura sul Palco dei Giudici non è proprio ammissibile.

Con la modifica dell'art. 37, che evidentemente l'onorandone non ha mai seguito nelle vesti di onorandino, è impossibile che si possa disputare un Palio prima del 2 luglio; dopo il 16 agosto il Palio in più può anche trovare la luce, ma mai prima di Provenzano.

Questo perché l'art. 37 è concatenato con il Fallimentone e senza la chiusura dell'attività collegata (trotterellini a Mociano e corsette a Monticiano) il Palio non può essere messo in piedi. Addirittura anche Provenzano non potrebbe "nascere" senza il completamento dell'attività del Fallimentone.

Che i giornalisti, ancora, non abbiano potuto maturare questa intersecazione può risultare normale, anche se costituisce una paginetta nera, ma che la mancanza di conoscenza regolamentare venga proposta da un riferimento istituzionale, che sembra sempre pronto a farsi intervistare e rilasciare parole vuote, non è certo ammissibile.

Non è stato, comunque, solo l'errore di mancanza regolamentare ad aver brillato nell'intervista rilasciata. L'onorandone, per l'attività paliesca relativa al 2022, deve probabilmente aver visto qualche scimmiottamento e non certo il Palio di Siena.

Restano incomprensibili le sue parole di elogio alle Contrade per quanto riguarda gli aspetti legati alla rivalità e ai fronteggiamenti. E' evidente che l'onorandone non parla del Palio, ma di qualche altro scimmiottamento.

Basterebbe focalizzare ciò che è successo dopo la messa di Provenzano, a meno che l'onorandone in quei momenti non si trovasse a fare colazione; oppure riproporre le fasi "delicate" dopo la pioggia del 16 agosto. Ma è senz'altro più opportuno limitarci alla speranza che l'attuale  onorandone non diventi mai deputatino.

Per concludere, vogliamo sottolineare l'assoluto distacco che l'onorandone ha avuto nei mesi precedenti il ritorno del tufo sopra le lastre di Piazza.

L'onorandone ha affermato: «Ricordiamoci che solo a marzo-aprile non era scontato che si potesse vivere il Palio». L'onorandone non sapeva, e non sa, che lo stato di emergenza terminava il 31 marzo e già due mesi prima il Governo aveva chiaramente fatto capire che proprio con il 31 marzo sarebbero cessate tutte le limitazioni legate alla pandemia.

L'onorandone ancora non sa che, se il mondo contradaiolo e paliesco è potuto tornare alla normalità, lo si deve solo ed esclusivamente alla cancellazione (perpetua?) dello stato di emergenza.

Adesso, dopo aver purtroppo letto l'intervista di ieri, comprendiamo benissimo il motivo per cui un organismo come la Confraternita delle processioni dei 17 onorandini (quasi tutti quattrogiornisti) non abbia assolutamente compreso il significato della sentenza di Firenze sui confini di Chiocciola e Tartuca.

Attendiamo con impazienza una nuova intervista all'onorandone che dovrà, ad aprile 2023, essere nuovamente confermato.

23 settembre 2022