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Quando Palazzo mormora: ora basta

C'è sempre un punto di rottura organizzativa che costringe ad interventi oltre la linea delle "regole del gioco", ma che si rendono necessari proprio perché la situazione "contingente" ne richiede l'applicazione.

Capitò al Sindaco Barni, che, tra un Palio e l'altro, cancellò la presenza dei soprallassi delle Contrade che non correvano. Capitò al Sindaco Mazzoni che rispedì all'Entrone i cavalli senza che la rincorsa fosse entrata. Capitò al Sindaco Piccini che "espulse" alla tratta cavalli già iscritti,

Non sembra capitare al sor Demossi che, di fronte alle legittime manovre strategiche delle Contrade a Provenzano, sembra abbia intenzione di modificare le regole del Fallimentone che anticipano la presenza alle tratte del 2023.

La strada accennata è coerente con il principio che stabilisce che le regole non possono essere cambiate a gioco iniziato; ma la strada, al momento, si presenterebbe abbastanza difficile alla lettura.

Giusto che il sor Demossi coinvolga le due entità principali del Palio: chi il Palio lo fa correre (i proprietari con l'iscrizione dei propri cavalli) e chi il Palio lo permette (la presenza delle Contrade); ma attenzione alla frittata.

Il "conglomerato paliesco" è proprio un assieme di strutture eterogonee: ognuno (Comune, Contrade, proprietari) indirizza la nave (Palio) verso il proprio porto che tra loro non potranno mai trovare il punto di riferimento.

Spetta al sor Demossi individuare il cllocamento diquesto punto di riferimento: ora basta.

Basta, perché non ci si può presentare con 6-7 cavali debuttanti ad ogni Palio e la strada intrapresa, almeno a parole, sta incanalandosi verso questa direzione con la squalifica del cavallo.

Basta, perché dietro l'angolo c'è un Ministero della Salute che, nel disinteresse di Palazzo, sta preparando i trabocchetti.

19 settembre 2022