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Palazzo verso il cerino in mano anche nel 2023?

Se il sor Demossi non avrà voglia, o volontà, di ricandidarsi per le amministrative di giugno 2023, Palazzo è destinato ad un replay non lusinghiero di Provenzano 2022.

Le regole, per evitare che ancora una volta, Palazzo resti con il cerino in mano nell'organizzazione paliesca, le può scrivere, attraverso il Fallimentone 2023, solo il sor Demossi. Per cui, se si ricandida (e questo lo vedremo domani nella risposta all'interrogazione di Castellani) verranno presumibilmente scritte nuove regole (quali sarà un divertimento ... annusarle); altrimenti, sotto il motto "Muoia Sansone e tutti i filistei", non ci sarà alcuna variazione al tema che ha suscitato forti reazioni a Provenzano.

Se è "normale" che Palazzo non possa intervenire una volta iniziato il gioco (leggi Fallimentone) è evidente che questa normalità deve essere indirizzata verso precise direzioni che evitino a Palazzo di restare con il cerino in mano.

Poiché, è bene evidenziarlo, Palazzo investe all'incirca 150 mila eurini, diretti (leggi noleggio piste, manutenzione delle stesse, corpo degli annusatori e spese varie) ed indiretti (leggi straordinari al personale e non solo), per organizzare il Fallimentone senza il quale, a norma di Regolamento, non si potrebbe disputare il Palio in Piazza del Campo.

Tre sono i passaggi fondamentali per poter correre: il Fallimentone, l'istallazione dei palchi e, non per ultimi, i cavalli. Le Contrade, al contrario, possono anche decidere di non partecipare alla corsa; su 17, dice il Regolamento, ne bastano 10.

12 settembre 2022