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Con la modifica dell'articolo 52 ci sarà maggiore diritto di correre per la Contrada

Il sor Demossi non può saperlo, come del resto non lo sa il bravo-bravino del collo, ma chi ha memoria storica in Palazzo ha ben presente un episodio conosciuto anche nei minimi particolari.

Il fatto risale al luglio 1997 con la concessione di saltare la seconda prova alla Giraffa. Il motivo era la ricostruzione dello zoccolo, avvenuta al termine della prima prova, e che necessitava di un periodo relativamente lungo per procedere alla sua solidificazione. In questo articolo del Corriere di Siena del 1 luglio 1997 sono specificati tutti i passaggi e le immancabili polemiche. Occorre segnalare che, grazie all'esenzione, la Giraffa andò due giorni dopo a vincere il Palio.

Dove ci porta il "ricordo" storico? Ci porta all'attualità e specificatamente al caso-Civetta.

Ormai è noto a tutti il susseguirsi degli eventi, che non meritano certo di essere rinfrescati; merita attenzione l'eventuale modifica dell'articolo 52 proprio in reazione ai fatti di Provenzano.

L'articolo obbliga le Contrade a prendere parte alle sei prove e proprio per i meccanismi messi in atto dal mago-maghetto è necessaria la sua modifica che consiste in due passaggi.

Nel primo viene autorizzata, senza specificarne i motivi, la Contrada a "saltare" una prova con l'ovvio obbligo di comunicazione a Palazzo. Nel secondo entrano in scena i Veterinari che dovranno verificare l'esatto stato di salute del cavallo, redigendo gli opportuni rapporti prima di concedere il permesso di poter calpestare nuovamente il tufo.

Così facendo da una parte c'è la continua attenzione da parte di Palazzo sul benessere equino; dall'altra si dà la possibilità alla Contrada di un "riposo" senza avere la preoccupazione di dover essere poi esclusi dalla partecipazione al Palio.

Un altro impegno regolamentare che richiede da parte di Palazzo la convocazione dell'apposita Commissione di revisione per affrontare un 2023 più concreto per la Festa della città.

5 agosto 2022