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La tristezza di una realtà

Il Palio è vicino al punto di rottura, di non ritorno? La risposta è praticamente negativa.

Il Palio, le Contrade, la città di Siena non saranno mai vicine a quell'immaginario punto oltre il quale ci si trova di fonte alla catastrofe.

Il rispettivo ancoraggio con il passato rende queste tre realtà immuni da qualsiasi tentativo di asfaltamento, nonostante la presenza umana, cioè delle "gente della città di Siena".

Mai esisteranno pericoli per il Palio, che rischia però il trasferimento alle Fornaci se Palazzo non riuscirà ancora a rendersene conto. Questo, però, è un altro, grosso, problema.

Nessun punto all'orizzonte, oltre il quale tutto svanisce come se nulla fosse mai esistito.

Allora, è decisamente giunto il momento di guardarci negli occhi e di capire, o comprendere ma non giustificare, una realtà odierna e quotidiana molto triste.

Deve far riflettere il fatto che, se anche il Drago ha rinunciato nel continuare il "gioco delle prese in giro", ci troviamo di fronte ad una situazione di accertata tristezza.

L'esasperazione collettiva che in parte si è registrata con Provenzano è sì frutto dell'inadeguatezza organizzativa di Palazzo, ma al tempo stesso è frutto di qualcosa che ricade nelle generazioni degli anni '50-'60; generazioni che non sono mai riuscite non a tramandare, ma ad insegnare come ci si deve comportare in questo giochino.

Attrarre l'attuale gioventù del "tik-tok" nelle svogliate invernali serate di Contrada costituisce un'impresa spaventosa e destinata, questa sì, a finire nel baratro. Non si può pensare di riunire attorno ad una sedia quella gioventù, che è frutto della socialità attuale, solo per raccontare episodi conditi da retorica e significativa fantasia.

Si può e si devono, invece, creare quegli spunti di aggregazione collettiva che i giovani sanno apprendere molto più velocemente di chi ha oggi la precisa responsabilità di non essere stato in grado di preparare le generazioni.

La Contrada non è il luogo perfetto dove tutti si vogliono bene, si ammirano a vicenda e così via nel bla-bla ipocrita. La Contrada è il luogo dove invidia, gelosia, megalomania, rancore e cattiveria giungono alle più alte cime della socialità, soprattutto perché non c'è mai chi pensa di fare il passo indietro e tutti si auto-promuovono destinati a fare tutto, a ricoprire qualsiasi incarico dirigenziale e magari con la prospettiva di periodiche apparizioni fotografiche e televisive.

La gioventù del "tik-tok" deve focalizzare, o farsi incanalare, su un'analisi puntuale di ciò che viene scritto, detto, parlato in questa gigantesca ribollita di retorica ed ipocrisia, immersa in un pentolone da cui devono prendere le distanze solo per modificarne contenuti e modi di pensiero.

Si cambia se si è dentro al pentolone a lenta cottura; se lo si abbandona è vero che non ci si scotta, ma al tempo stesso è vero che non si fa altro che avvalorare quel tipo di mentalità che si esalta nelle disgrazie dando il peggio di se stessa.

Non si può ancora continuare a pensare che, andare in Contrada, possa significare una "libertà" di quattro giorni dove tutto è permesso perché così si crede che sia.

Il "tik-tok" è libertà e visibilità; è collezionismo di numeri che esaltano un mondo che può sciogliersi solo quando "altri" lo decidono per ricominciare poi con altre sigle. Il Palio non ha linee all'orizzonte. Spetta alle generazioni degli anni '50-'60 invertire la rotta del pentolone e, attraverso i fatti e non le chiacchiere, il "tik-tok" ne seguirà le tracce.

Ai margini di tutto ciò c'è la componente dei fantini, che con la loro professionalità impongono ritmi e cadenze precise cui nessuno osa opporsi. Diventare dirigente di Contrada ai massimi livelli interni significa automaticamente rimbalzare sui mass-media cittadini e toccare una visibilità che solo il Palio è in grado di assicurare e di far continuare. L'abbraccio con il fantino è una componente essenziale per restare là ... dove volano le aquile.

Chi non è più dirigente è destinato all'oblio, ma non progressivo bensì immediato. Facciamolo osservare ai "tik-tok", anche se il punto del non ritorno per il Palio non esiste perché non è mai esistito.

17 luglio 2022