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L'intervento di Epsilon

 

C’è una zona grigia, o un buco nero, che dir si voglia, nel regolamento, scritto a inizio secolo e poi integrato con la normativa della “fiasca Spugnoli”.

Occorre andare per interpretazione, che è pertanto soggettiva.
La rincorsa è citata solo nel “meccanismo Sprugnoli”; se “da stranieri” leggessimo solo l’art. 65 potremmo anche legittimamente supporre che il mossiere debba chiamare le dieci contrade tra i canapi e poi, entrate tutte e 10, decida lui quando far cadere il primo canape.

Sappiamo che non è così: la “consuetudine” (regola non scritta avente carattere obbligatorio per i soggetti di diritto di un determinato ordinamento giuridico) della rincorsa fa legge e si parte quando l’incollatura del decimo cavallo è all’altezza del secondo canape (anche se Bircolotti l’ha intesa un po’ a modo suo). 

Poi sappiamo che l’ordine d’ingresso al canape, il 2 luglio scorso, è stato determinato previo inserimento anche dei barberi di Istrice e Civetta, e non solo delle altre otto sul tufo.

Quindi (lo sanno i deputati della Festa) potrebbe anche essere finita nel “quadretto” Istrice o Civetta: in quel caso, “per scorrimento” è andato il Leocorno; addirittura, con Istrice nono e Civetta di rincorsa (o viceversa) il Leocorno avrebbe potuto addirittura essere sorteggiato all’ottavo posto, ma entrare di rincorsa. 

Sappiamo ancora che l’esclusione, durante le fasi della mossa, di una o più contrade “tra i canapi” non fa cambiare la busta. 

Sappiamo vieppiù che una contrada “tra i canapi” che non vuole entrare tra i canapi viene esclusa senza cambio di busta (Tornasol 2017) ma lo stesso non capitò alla rincorsa trent’anni prima (Martino 1987); in quest’ultimo caso però fu palese la violazione del regolamento per il “bene superiore della Festa”, quindi direi di non prenderlo come paradigma. 

Sappiamo infine che la norma 6. dell’art. 85, combinato con l’ultimo capoverso dell’art. 65, richiede, per il cambio della busta, che il mossiere abbia inteso abbassare i canapi per dare la mossa e che però l’abbia ritenuta “non valida”.

Senza entrare nei meandri delle intenzioni del mossiere, è tuttavia chiaro che “occorre una mossa”, ossia che il mossiere (1) intendesse dare la mossa e che non si trattasse quindi (2) di un semplice “abbassamento” dei canapi in via cautelativa.

Dirimente tra (1) e (2) la bandiera verde da issare sul verrocchio, che nessuno ha visto. 

Si può pertanto affermare che la rincorsa debba essere oggetto di un “sorteggio specifico” in quanto posto “particolare” e che pertanto, esclusa la rincorsa, si debba cambiare busta? Oppure che sia solamente quella “sorteggiata” (rectīus, allineata nella fiasca) per ultima e che finisce nel “quadretto” anziché nel “tondo”? 

Secondo me, NO, è la seconda che ho detto: non avrebbe dovuto cambiarsi la busta, lo “slittamento” è un principio che deve applicarsi a tutti i posti, rincorsa compresa.


L’ordine al canale è stato infatti determinato inserendo anche i barberi di Istrice e Civetta e togliendoli dalla trascrizione.
Quindi se il Leocorno è andato di rincorsa “per slittamento”, è esattamente quello che è successo “in basso” col Bruco, secondo, che una volta escluso, ha fatto andare la Lupa seconda, sempre per slittamento, e via le altre a salire.


Con il meccanismo attuale, che non prevede uno “specifico sorteggio” per la rincorsa, ritengo che il principio che debba valere per tutti i posti sia quello dello “slittamento”, altrimenti non si potrebbe far andare di rincorsa l’ottava o la nona per slittamento. Cosa che non è.

Quindi:

- a termini di regolamento, la busta sembrava da cambiare perché la volontà del mossiere sembrava quella di voler dare la mossa; ma se non ha issato bandiera verde, vuol dire che era un semplice abbassamento del canape;

- l’esclusione del Leocorno, pertanto, non poteva comportare il cambio di busta ma solo lo slittamento della Pantera di rincorsa.

 

Epsilon