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Sinceramente quel Palio di sabato non sarebbe riuscito a metterlo in piedi né izyno, né Brunetto Nostro

Poteva, ma anche doveva, trasformarsi in un Palio da offrire al mondo intero dopo lo spavento del Covid, che sembra essere tornato con prepotenza in città. Doveva essere il Palio di una specie di ritorno al gusto della Festa, abbracciando per un po' quella gioia repressa da due anni.

Non è stato così perché l'animo contradaiolo è rimasto, per fortuna, sempre lo stesso con le strategie, sempre esistite e che nessuno potrà sradicare, a dettare i tempi dagli annusi alla batteria della tratta di sabato 2.

Un Palio di Provenzano che a livello organizzativo ha toccato il baratro, precipitando di giorno in giorno in una scala che non si è mai mossa dallo zero virgola virgola.

izyno ai suoi tempi ha trovato il terreno già arato da Piccini ed ha proseguito con il copia-incolla; allorché pensava di modificare qualcosina è stato subito placcato dagli onorandini. Non è un caso che mai abbia pensato a nominare in Consiglio la Commissione di revisione del Regolamento.

Il sempre sorridente Brunetto Nostro ha avuto due grandi meriti: levare la stanza del potere a Suor Palio, relegandola in piccinaia, e dare il benservito al mago-maghetto. Poi, l'abituale copia-incolla.

Dobbiamo però ammettere che nessun dei due si sarebbe mai permesso di offrire a Siena il "Palio del secolo" firmato dal sor Demossi.

7 luglio 2022